Sanità e non solo, l’Italia è spaccata in due. Da Oristano un nuovo allarme

Stamane un confronto al chiostro del Carmine, nell'ambito del festival Desiderabili futuri

Riccardo Atzori, presidente della cooperativa Ctr di Cagliari, e il giornalista di Repubblica Carlo Ciavoni. In collegamento la ricercatrice della Svimez Serenella Caravella

Giovedì, 27 giugno 2024

Si è parlato di sanità e dei divari tra Nord e Sud Italia nel diritto alla salute nel corso della rassegna stampa mattutina proposta dal festival “Desiderabili futuri. Senza disuguaglianze, per un mondo sostenibile”, promosso da Legacoop Sardegna, Forum Disuguaglianze e Diversità e Dromos, con il sostegno di Legacoop Nazionale e ASviS, in programma a Oristano fino a sabato prossimo, 29 giugno. A preoccupare, in particolare, è l’aspettativa di vita, con una forbice di circa un anno e mezzo tra i residenti del Nord e quelli del Sud Italia, a vantaggio dei primi. Legati alla sanità ci sono poi temi chiave, tra cui le conseguenze dell’autonomia differenziata e il decreto liste d’attesa.

A coordinare l’incontro, al chiostro del Carmine, è stato il giornalista Carlo Ciavoni, del quotidiano La Repubblica. Erano presenti, tra gli altri, il giornalista della Rai Maurizio Menicucci, Andrea Morniroli del Forum Disuguaglianze e Diversità, Riccardo Atzori, presidente della cooperativa Ctr di Cagliari, il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori e la presidente nazionale di Legacoopsociali Eleonora Vanni. In collegamento video, inoltre, c’era la ricercatrice della Svimez Serenella Caravella.

“Il diritto alla salute”, ha detto Caravella, “è legato alla regione in cui si risiede. La fotografia è drammatica, emerge infatti una debolezza generalizzata del sistema sanitario nazionale. La sanità non è una spesa, ma piuttosto un investimento, visto anche l’invecchiamento della popolazione, che in futuro avrà sempre più necessità di assistenza. Sono diverse le regioni, specialmente nel Mezzogiorno, che non riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza. Ed è importante concentrarsi sul fenomeno della migrazione sanitaria. Ci sono tanti malati che si fanno curare fuori dalla propria regione. Accade specialmente ai malati oncologici del Sud Italia, che si spostano in Emilia Romagna, in Veneto e in Lombardia. E al Sud, oltre ai malati, vanno via anche i laureati”.

In primo piano il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori

“Dati allarmanti”, ha detto il giornalista Carlo Ciavoni, “arrivano dal numero di decessi legati all’inquinamento ambientale. E c’è una forte disparità in sanità tra aree forti e aree deboli. La territorializzazione delle disuguaglianze riguarda però anche altri settori chiave come la scuola e i trasporti. Per tutti, la competenza dovrebbe essere nazionale e non regionale”.

Si è concentrato sull’impatto dell’autonomia differenziata Andrea Morniroli del Forum Disuguaglianze e Diversità, che ha sottolineato quanto nell’accessibilità ai servizi ci sia un divario tra Centro Nord e Centro Sud.

Infine, il presidente della cooperativa Ctr di Cagliari Riccardo Atzori ha chiesto maggiori attenzioni per la salute mentale.

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