Sarà proiettato oggi a Oristano “Donne e Dee di Sardegna – Féminas e Divas de Sardigna”, il docufilm prodotto dalla RAI Sardegna.
L’appuntamento è fissato per le 19, all’Auditorium Hospitalis Sancti Antoni.
Il documentario, diretto da Daniela Vismara, attraverso la testimonianza di donne che vivono e lavorano nell’Isola, conduce lo spettatore in luoghi arcaici e contemporanei, inseguendo le tracce di antiche divinità femminili di cui l’Isola ancora conserva numerosi reperti.
Come fili tessuti da antichi telai, nel docufilm si intrecciano i racconti e le voci vicine e lontane nel tempo di donne che hanno attraversato la storia: dalla giudicessa Eleonora d’Arborea, promulgatrice della Carta de Logu, all’artista Maria Lai; dal premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, alla banditessa Paska Devaddis, che rivive tra i murales di Orgosolo, in una costante relazione con il presente.
Parallelamente a queste figure ormai “mitologiche” del passato, il telaio ideale del docufilm elabora trame contemporanee di musica con Elena Ledda e Zoe Pia; di letteratura con Savina Dolores Massa; di seta del mare con il Maestro di bisso Chiara Vigo; di fotografie con Daniela Zedda e di teatro con Grazia Dentoni ideatrice del progetto “Matrilineare”. Con la studiosa Dolores Turchi si scopre l’unica maschera femminile del carnevale sardo – Sa Filonzana – con molti tratti in comune con l’ormai famosa S’Accabadora, detta anche “l’ultima madre”, in quella dimensione circolare di vita, morte e resurrezione legata ai cicli della natura, alla quale le antiche divinità femminili sovrintendevano così come riportato dall’archeologa Manuela Puddu. Il cerchio è elemento iconografico ricorrente anche nelle antichissime Domus de Janas dette “case delle fate” che tanta ispirazione hanno dato a Daniela Ducato nella progettazione e produzione di biomateriali per le case del futuro realizzati con gli scarti delle lavorazioni, in perfetta linea con le innovative teorie sull’economia circolare, unica speranza di salvezza in un pianeta ormai devastato dall’ingordigia umana.
Particolare attenzione è stata riservata ai luoghi archeologici, alle ritualità legate al carnevale e al culto di Maria in vari luoghi dell’isola, oltre all’inserimento di brani musicali e citazioni in lingua sarda nelle differenti declinazioni, dal campidanese al logurodese, al gallurese.
L’iniziativa rientra nell’ambito del Settembre Oristanese, voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano.
Mercoledì, 11 settembre 2019