Porterà la provincia di Oristano sugli schermi dei cinema della Pensiola il regista oristanese Mirko Zaru, in sala, a partire da febbraio, con il suo “Vien di notte”, prodotto da Monti Prama Films. Un thriller girato interamente nei territori di Villaurbana, Bauladu e Milis, la cui anteprima è fissata al Multisala di Santa Giusta alla presenza dell’intero cast di attori principali.
Il gruppo è tutto sardo. Davanti alla macchina da presa artisti alle prime esperienze e navigati personaggi di spettacolo: Manuela Serra (Sarule) Giuseppe Garippa (Oliena) Christian Loddo, Luca Solinas, Marco Urru, Dianne Danger Torres, Fausto Atzei, Vincenza Mereu, Filippo Murgia, tutti di Oristano, Giovanni Iembo di Villaurbana, la giovanissima promessa del cinema isolano Andrea Arru, di Ploaghe; Carmen Corona, di Riola Sardo e la piccola e talentuosa rivelazione Asia Bilancetta, di Terralba.
“Vien di notte” trasporta lo spettatore al 1953, in un paesino della Sardegna dove una giovane donna, Maria Corrias, accudisce il fratello paralitico, costretto su una sedia a rotelle. Una condizione, la sua, che sembra non avere un apparente motivo.
Nello stesso tempo, un giornalista londinese del The Times, Jonathan Marshall, e il suo inseparabile fotografo, Simon Gallanger, stanno indagando su una serie di misteriosi casi, analoghi a quello di Maria con scarsi risultati. Entrano, quindi, in contatto con la giovane sarda e si trovano coinvolti in una vicenda sanguinosa, ricca di misteri, complotti e fenomeni paranormali.
“Il mio intento era quello di raccontare una storia lontana dagli schemi del cinema isolano della pastorizia e del banditismo”, ha spiegato il regista del film, nato da un’idea di Marco Urru.“ La cruda Sardegna del dopoguerra, dove la componente religiosa aveva ancora radici ben salde nei culti pagani, in un tempo in cui “il diverso” veniva estraniato e allontanato dalla società per paura del contagio del male nella popolazione”.
Christian Loddo Carmen Corona
“Vien di notte è un film che coinvolge lo spettatore perché si muove tra i sogni, le credenze popolari e le paure proprie di tutti”, ha spiegato il regista Mirko Zaru, “Non a caso il sottotitolo che ho scelto per comunicare la sensazione che restituiranno le ambientazioni e le vicissitudini che riempono il film è “Riuscirai ancora a dormire?”
Un film, dunque, dai profondi legami con la Sardegna, ma proiettato al resto del mondo.
“Abbiamo scelto tra i doppiatori alcuni dei nomi più conosciuti per il doppiaggio in Italia”, ha commentato Zaru, che, dopo due anni di lavoro, mostrerà il suo thriller anche in tantissimi festival internazionali.
Qui il trailer.
Mercoledì, 15 gennaio 2020
Ho visto il trailer su YouTube. La cosa buona di proporre un prodotto cinematografico “made in Oristano” facilita la marketizzazione mediatica ed il passaparola data l’assenza di concorrenza, anche se il prodotto è chiaramente amatoriale. Sorvoliamo sul valore di produzione (molti muri bianchi) fa sorridere che gli attori italiani siano stati doppiati (male), probabilmente per mancanza di dizione (che poi se sei in Sardegna l’accento sardo non solo ci starebbe ma e` quasi stilisticamente d’obbligo). Capisco sia stato fatto per nascondere l’amatorialità degli attori, ma il risultato è davvero posticcio. Usare nomi inglesi in un film ambientato in Sardegna non è di dubbio gusto. I dialoghi poi prendono ispirazione dal doppiaggio italiano che doppia l’americano e non dal linguaggio reale italiano. Chi urlerebbe in Italia “sei un bastardo” mentre sta sparando a qualcuno? La musica iniziale non è adatta per un trailer Horror ed il trailer stesso non ha tensione. Ma queste son tutte critiche stilistiche. Ci son tanti errori tecnici oggettivi e basilari nel trailer stesso sotto tutti gli aspetti (inquadrature palesemente storte 1:19; inquadrature sbagliate 0:44 – in questa scena, gli “attori” dovrebbero essere il punto focale dell’azione e tutto lo spazio alla loro destra è inutile ai fini narrativi, distrae. È quello che è in gergo tecnico viene definito negative space, spazio negativo). Mi ha fatto ridere che Wikipedia gli ha cancellato la voce del film e tutto sommato hanno fatto bene a chiudere i commenti ed i likes su Youtube. Comunque bisogna riconoscere il lavoro che c’e’ stato dietro. Produrre un film è un progetto oneroso e molto complicato, auguro ai ragazzi di rifarsi almeno dei costi di produzione e distribuzione. Bisognerebbe partire a piccoli passi e farsi supervisionare da esperti, il rischio è che questo film rischia di acquisire popolarità per quanto sia fatto male.
😉 hater make me famous.
Ciao “Rollo”, ti rispondo per cortesia. Ho notato che hai avuto abbondante tempo per controllare tutti gli elementi che ti hanno portato a scrivere questo commento che mi fa sorridere per quanto sia NAIF. Sai, io sono uno che ha smesso da tempo di dar retta a persone frustrate come te… io non mi gratto se non mi prude… soprattutto quando le cose che leggo sono illeggibili o addirittura senza nessun fondamento. ( nota bene che in quello che descrivi come negative space c’è uno spostamento dal terzo di destra a quello di sinistra … ma cosa te lo dico a fare ). Io sono una persona che ascolta le critiche… ma solo quando sono costruttive. Penso che una persona che spara a zero vedendo un trailer … che è fatto con tutti i crismi credo e che stia ottenendo i risultati che deve rendere… hai la presunzione di essere portatore di tutte quelle verità e di quelle regole che vanti di conoscere… ma non ho mai sentito parlare ne di te ne di tutte queste grandi produzioni che hai realizzato. Credo che tu debba vestirti come me e chi ha lavorato al progetto “vien di notte” che con umiltà e impegno hanno realizzato qualcosa che a mio parere funziona… e funziona bene… senza grandi pretese e nel massimo dell’onesta intellettuale. Che poi tu sia accanito nei miei confronti non è novità… ti eri già esposto sui miei prodotti… ma non hai mai dimostrato di saper fare di meglio. Io sono pronto a analizzare qualsiasi mia scelta e diacuterla laddove abbia senso farlo. La rabbia di un represso non mi interessa… non mi regala niente e non migliora ne la mia vita ne quella di chi con fatica ha realizzato qualcosa di concreto invece che appannare parlando da dietro ùno schermo. Per ora… tutto quello che dici… lascia intuire lo spessore della categoria che rappresentano quelli che si comportano come te: bambino con i baffi. Con stima e ammirazione per il tuo impegno nell’accanirti contro di me… ti porgo i miei più cordiali saluti.
Col senno di poi mi son reso conto che il mio commento è stato al quanto inutile e mi scuso. Non tanto per i suoi contenuti, che continuo a sostenere, quanto per la cosa in se, molto fine a se stessa.
Hai ragione, dovevo essere per lo meno più rispettoso ed evitare alcune cattiverie gratuite. Oltretutto, rispetto genuinamente il lavoro che c’e’ stato dietro sia di distribuzione e produzione, indipendentemente dalla qualità.
La frustrazione non è stata la causa del mio commento, uno può avere e/o esprimere un giudizio negativo su una determinata questione anche essendo in perfetta pace con se stesso. Non era quello il modo però, volevo semplicemente sentirmi superiore puntando il dito su cose che ritengo sbagliate; è un atteggiamento davvero stupido e crea solo negatività.
Non avevo il diritto di aggredirti cosi, specie per il fatto che il tuo fine ultimo è solo quello di intrattenere.
P.S. scrivi che avevo già commentato, in realtà son venuto a conoscenza di te come cinematografo solo l’altro giorno e non avevo sentito parlare di te prima, mi è stato linkato questo articolo (son di Ca tra l’altro).
Il nome Rollo Tommasi è parecchio usato e popolare, è preso dal Film L.A. Confidential
In bocca a lupo, sono a OR una volta a settimana, andrò sicuramene a vederlo.