L’arte dell’intreccio, la creatività e la voglia di reinventarsi. Alessia Ecca, 37 anni, di Oristano, ha deciso così di superare questi mesi difficili dovuti all’emergenza sanitaria facendo della sua passione per il macramè un lavoro.
Come spesso è capitato a tante persone, questa nuova “routine” e il rimanere in casa quanto più possibile, hanno dato spazio a una quotidianità diversa. Poter tornare in qualche modo a esser “padroni” del proprio tempo, ritrovare se stessi e, come nel caso di Alessia, riscoprire talenti e passioni a lungo messe da parte perché troppo presi dal lavoro e dagli impegni di tutti i giorni.
In effetti è proprio il lavoro che ha dato lo stimolo finale ad Alessia, il “la” iniziale a tutto.
“A causa di questa emergenza sanitaria”, racconta Alessia Ecca, “mi è sfumato un importante contratto di lavoro, e subito dopo qualche giorno mi sono trovata in isolamento”.
Una situazione nuova e difficile allo stesso tempo che ha messo a dura prova Alessia che per cercare di ritrovare un equilibrio, ha deciso così di riprendere una sua vecchia passione: il macramè.
“Sin da bambina”, racconta ancora Alessia Ecca, “sono sempre stata molto creativa e dedita alle attività manuali, come la pittura e il cucito, forse perché ho passato tanto tempo, nei primi anni dell’infanzia, nella sartoria di mio nonno paterno: i più belli anni della mia vita”.
E così nell’attesa di trovare lavoro come commessa d’abbigliamento, lavoro che adora, Alessia ha deciso di far diventare la sua passione per il macramè un’occupazione e, quindi, di vendere le sue creazioni.
“Al momento”, spiega Alessia, “sto eseguendo degli arazzi usando corde naturali, non colorate, bastoncini di canna sarda o legno”.
Il macramè richiede tempo e pazienza. “Il tempo che impiego per realizzare i miei arazzi”, osserva sempre Alessia, “dipende dalla loro grandezza e dal tipo di intreccio che scelgo di realizzare. È comunque un’attività impegnativa perché, per arrivare al risultato finale, ci vuole tempo e tanta pazienza”.
Un tempo che però consente ad Alessia di affezionarsi molto a quello che crea: “metto un pezzo di me in ogni arazzo”. E poi, dietro questo abile lavoro, si nasconde una filosofia, un pensiero: data la costanza e l’impegno richiesti”, aggiunge infatti Alessia, “penso che il macramè possa essere usato un po’ come metafora della vita. Nella mia pagina Instagram “Macramè de Janas”, oltre a pubblicare le foto dei miei lavori, scrivo frasi che associano la vita all’arte dell’intreccio”.
“La frase che mi piace di più è di Isabelle Allende: “La vita è un arazzo e si ricama giorno dopo giorno con fili di molti colori, alcuni grossi e scuri, altri sottili e luminosi, tutti i fili servono”. L’aspetto positivo di quest’arte, secondo me, è che alla fine, un po’ come tutte le attività manuali ha un qualcosa di ancestrale: ti calma lo stress e rilassa la mente”.
Lunedì, 11 maggio 2020