La Fondazione Oristano organizza un nuovo aperitivo culturale. L’appuntamento è per giovedì 2 luglio, alle 19.30, e la sede sarà ancora una volta l’accogliente giardino dell’Antiquarium Arborense, in piazza Corrias.
Il direttore e curatore del museo cittadino, Raimondo Zucca, e Giacomo Paglietti, direttore del Museo di Villanovaforru, terranno una conferenza sul tema: “οἱ ἄνοπλοι ἤ τε οἱ πύκται – Inermi o pugilatori a Monte Prama?”
Nel corso dell’evento sarà esibito un oggetto straordinario che sembra risolvere il problema legato ai pugilatori di Mont’e Prama.
Solleticherà i palati dei partecipanti un aperitivo realizzato con il contributo dei pregiati vini della Cantina Contini e le prelibatezze dell’azienda Sa Marigosa.
Il patrimonio scultoreo di Mont’e Prama ha consentito di ampliare significativamente le conoscenze sul singolare mondo dell’età nuragica. L’intervento di conservazione e restauro degli oltre cinquemila frammenti da parte del Centro di restauro di Li Punti (a Sassari) ha consentito di individuare tre figure: quella dell’arciere, quella del guerriero che tiene lo scudo sulla testa (e che viene collegata alle statuette egee di “pugilatori-gladiatori”) e quella del guerriero con scudo e spada.
Nel corso della conferenza, verrà posto l’accento ed esaminato in particolare il gruppo di guerrieri definito, forse impropriamente, di pugilatori. Infatti, ad oggi, non si hanno le idee chiare sulla natura e la funzione di questi personaggi. In generale, stilisticamente, la particolare attività che erano chiamati a svolgere potrebbe essere indicata dalla maggiore robustezza fisica rispetto a quella delle altre statue.
Il cosiddetto “pugile” indossa sul capo un sorta di aderente calotta sferica da cui pendono due lacci, presenta il torso nudo e una larga fascia in vita che sorregge un corto gonnellino desinente a punta nella parte posteriore. Il guerriero presenta il braccio sinistro sollevato fissato a uno scudo, mentre il braccio destro ha una sorta di guanto a protezione della mano serrata a pugno. L’analisi di questa figura ha portato all’individuazione sul petto e sulle gambe di una serie di segni che potrebbero indicare delle ferite provocate da un’arma da taglio.
Tra le statue, si possono accostare alla categoria dei “pugilatori” un personaggio con lunghe trecce e un cappello conico che rimanda ai bronzetti della tradizione orientale, differendo dagli altri guerrieri poiché
tiene con il braccio e la mano sinistra un grande scudo poggiato al petto, mentre la mano destra risulta protetta da un guanto corazzato che copre anche l’avambraccio sulla superficie esterna dello scudo.
Si tratta di elementi sui quali è opportuno esprimere un giudizio e forse dare una nuova interpretazione anche grazie all’individuazione da parte di Giacomo Paglietti e Momo Zucca di nuovi elementi che verranno appunto presentati per la prima volta nel giardino dell’Antiquarium, anche sulle orme di Andrea Loddo e Alessandro Atzeni.
Lunedì, 29 giugno 2020