È cresciuto a pane e palla a spicchi. Primi passi alla Libertas, poi ha giocato anche nel settore giovanile dell’Azzurra. Francesco Murru ama il basket, ma qualche anno fa ha scelto di sfilarsi la canotta e iniziare un nuovo percorso: “Non ero un grande cestista, non posso farci nulla. Fortunatamente oggi ho la possibilità di lavorare in questo mondo, anche se con un ruolo diverso”.
Presa la maturità classica, Murru ha lasciato Oristano per inseguire un sogno. Si è laureato in Scienze motorie a Torino e adesso sta seguendo la magistrale di Scienze e tecniche avanzate dello sport. In Piemonte studia da coach e da preparatore atletico: “Sono preparatore fisico di base, ma sto già seguendo il corso nazionale che permette di svolgere questa professione ai livelli più alti. Prima del lockdown sono stato a Pesaro per il primo modulo del corso, poi si è fermato tutto”.
Il ventiseienne oristanese è assistente allenatore e preparatore fisico del Pino Torinese, un club di Serie D piemontese. “Oggi mi sento molto più preparatore fisico che allenatore”, continua Murru. “Cerco sempre di adattare i programmi in base agli atleti con cui lavoro. Un pivot, ovviamente, non ha bisogno degli stessi esercizi che fa un playmaker”.
Una vita di corsa, quella di Francesco Murru, che quest’anno ha seguito anche tre squadre giovanili: “Ho allenato le Under 14, 15 e 16 della Reale Società Ginnastica Torino. Da coach mi trovo meglio con gli adolescenti, da preparatore invece preferisco i grandi”.
Anche durante la quarantena ha avuto un gran da fare. “Ho preparato programmi personalizzati per i ragazzi del Pino Torinese e per quelli della Reale Società Ginnastica Torino”, racconta Murru. E dopo le riaperture ha avuto l’opportunità di lavorare a tu per tu con Marco Cusin, l’ultimo campionato alla Juvecaserta in A2, ma protagonista per tanti anni in A1 e in Nazionale. Cusin ha giocato all’Olimpia Milano, a Cantù, Cremona, Torino e anche a Sassari. “Me l’ha fatto conoscere Maurizio Cavagna, un cestista del Pino Torinese”, svela il preparatore oristanese. “Lui e Cusin hanno deciso di allenarsi per una settimana con coach Alessio Landra e mi hanno coinvolto per curare la preparazione atletica. È stata un’esperienza incredibile. Cusin ha ancora tanta fame, mi ha stupito la sua dedizione: dà sempre il massimo anche in allenamento, non si ferma mai”.
Murru ha le idee chiare: “Il mio obiettivo è il basket professionistico. Più Eurolega o Nba? Sarebbe fantastico arrivare così in alto. L’Europa mi piace, ma gli Stati Uniti sono il massimo, i più forti giocano lì”. Tra i colleghi ce n’è uno in particolare a cui ruberebbe volentieri qualche segreto: “Sicuramente Kostas Chatzichristos del Cska Mosca, mi piacerebbe lavorare con lui”.
Il viaggio è appena iniziato. Magari un giorno il basket lo porterà in Russia, in Spagna o addirittura negli Usa, ma Francesco Murru non dimentica la sua città: “Un domani mi piacerebbe portare le mie conoscenze qui a Oristano. Sarebbe bello aprire un centro d’allenamento e organizzare camp estivi con atleti di alto livello”.
Sabato, 25 luglio 2020