La tregua è finita: l’Arcidiocesi di Oristano chiude piazza Cattedrale. La svolta arriva dopo settimane di accese polemiche.
“È una decisione dolorosa, ma ci tengo a dire che la Chiesa non chiude le porte a nessuno”, puntualizza il presbitero diocesano don Alessandro Floris.
La serrata della piazza per la verità è arrivata giovedì sera e subito ci sono stati i primi problemi: alcuni ragazzi hanno scavalcato la recinzione e hanno fatto pipì tra le piante.
Ieri non sono stati segnalati episodi analoghi.
Durante le ore diurne la piazza resterà aperta: “I cancelli chiuderanno intorno alle 20”, precisa don Floris.
Un mese fa era arrivata la prima chiusura, decisa dopo l’ennesimo abbandono dei rifiuti lasciati qua e là dai ragazzi che sono soliti trascorrere in piazza i loro dopocena, specie nel weekend. Poi il dietrofront, complice anche il dialogo avviato tra il sindaco Andrea Lutzu e i giovani.
In un angolo del piazzale il Comune ha posizionato alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti, ma solo il sabato, gli altri giorni della settimana quindi il problema dei rifiuti si è riproposto puntuale, anche se non si sono più viste file sterminate di bottiglie e bicchieri di plastica abbandonati.
La situazione non è migliorata davanti alle scale del seminario. “Non di rado – racconta don Floris – la mattina presto ho trovato spazzatura e addirittura del vomito”.
Così due giorni fa è arrivata la nuova chiusura di piazza Cattedrale, motivata, come già anticipato nelle scorse settimane, con l’esigenza anche di garantire la sicurezza del cantiere. Proseguono spediti, infatti, i lavori di ristrutturazione della Cattedrale e dalla prossima settimana è previsto un allargamento degli spazi interessati dai lavori, che interesseranno gran parte del piazzale.
Sabato, 4 luglio 2020