Tornano le palme lungo la via del Porto, nella zona industriale di Oristano. In questi giorni tante piccole giovani piante sono state messe a dimora dagli operai della ditta incaricata. Ma sono diverse da quelle divorate dal punteruolo rosso
“Si tratte di palme Washingtonia”, spiega il presidente del Consorzio Industriale, che ha finanziato l’intervento per sostituire le piante.
“Dopo cinque anni di tentativi di cure, le vecchie palme sono state abbattute”, spiega ancora Daga. “Ci siamo rivolti ad esperti e ci hanno consigliato questa specie, perché difficilmente verrà attaccata dal coleottero killer”.
L’intervento, come ha spiegato il presidente del Consorzio Industriale, Massimiliano Daga, fa parte di un progetto più ampio che mira a far diventare la zona del Cipor di Oristano un’area produttiva ecologicamente avanzata.
Lunedì, 17 agosto 2020
Ho visto che hanno anche un sistema di irrigazione ma ho anche visto che le prime, partendo da via Cagliari, sono già belle gialle. Probabilmente non moriranno ma mi chiedo se sia stato opportuno metterle a dimora ad agosto, con queste temperature. Speriamo non sia un altro spreco di soldi pubblici. Certo, se avessero risparmiato soldi contro il punteruolo rosso visto che una cura ufficiale non esisteva e non esiste…
Io avrei messo dei Syagrus romanzoffiana, molto più eleganti e non mi risulta ancora nelle varietà di palme colpite da rhynchophorus ferrugineus… Poi vorrei capire chi è questo esperto che dice che non vengono attaccate… io ne ho viste morire ben 5…
Ma con tanta flora endemica che ben si adatta e non si ammala, ci ostiniamo con le palme. E gli alberi sani (vedi piazza Mariano IV) li tagliamo. Qualcosa mi sfugge.
PS nelle foto compare, accanto alla Washingtonia, un bellissimo esemplare di Casottus non intonacatus, probabilmente con le fronde in Aeternitis oncogena. Quello lo si lascia a dimora, tanto (lui) non si ammala ed ha indubbia valenza estetica.
Abbiamo dei bellissimi alberi nostrani, perché ostinarsi a mettere palme?
Vorrei fare una proposta. Intanto concordo con chi ha scritto che le palme non sono endemiche, ma la proposta è: quelle che si seccheranno le risarcirà il presidente del Consorzio industriale. Giusto per non sprecare i soldi.