Scientifico e Mossa, secondo giorno di sciopero degli studenti. Molti assenti anche negli altri istituti

Tra protesta e dubbi sull'ordinanza regionale che potrebbe far scattare la didattica a distanza

Sabato, 24 ottobre 2020

Prosegue anche oggi lo sciopero degli studenti del liceo scientifico “Mariano IV d’Arborea” che, unitamente a quelli dell’istituto tecnico commerciale “Lorenzo Mossa” continuano a manifestare contro sulla questione dei trasporti, i disagi che gli studenti pendolari vivono quotidianamente per raggiungere la loro scuola e sulla questione della didattica a distanza. Ma ora contestano anche l’ipotesi di una nuova chiusura delle scuole, che potrebbe scattare con la nuova ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas.

Allo Scientifico oggi sono assenti 635 studenti su 747. “Siamo tutti a casa”, dice Lucia Crobu, rappresentante degli studenti del liceo. “Come rappresentanti, abbiamo intenzione di proporre un metodo alternativo per andare a scuola. Faremo una riunione e poi spiegheremo la nostra idea”. L’incontro in questione, indetto dai rappresentanti degli studenti dello Scientifico e del Mossa, dovrebbe infatti tenersi lunedì 26 ottobre.

“L’importante”, aggiunge Lucia Crobu, “è che si sappia che noi studenti, finché la situazione non migliorerà, ci muoveremo in modo tale da cambiare le cose. Se non ci saranno altri metodi useremo ancora lo sciopero. “Oltre a noi dello Scientifico e al Mossa, oggi non hanno aderito ufficialmente altre scuole, ma da quello che so molti studenti hanno comunque scioperato”.

“Siamo molto preoccupati per l’ipotesi della Dad”, aggiungono poi i rappresentanti del Mossa, Leonardo Murgia e Alessandro Meli. “Non vogliamo che il problema sia risolto lasciandoci a casa, ma potendo frequentare la scuola, anche perché sarebbe per noi studenti deleterio perdere ore tecnico-pratiche”. “Ci siamo sentiti”, proseguono sempre Leonardo Murgia e Alessandro Meloni, “anche con rappresentanti degli studenti di Macomer che ci stanno imitando, sempre su questa linea. Non solo, ci stanno contattando anche alcuni ragazzi del “Don Deodato Meloni” di Oristano perché, anche se non organizzati unitamente come scuola, vogliono comunque aderire al nostro sciopero”.

A questa situazione si aggiunge, infine, anche l’incertezza generale causata dall’imminente e annunciata ordinanza del presidente Solinas che, a quanto pare, potrebbe far scattare la didattica a distanza per almeno due settimane. Tutto ancora in forse, niente di deciso, ma è comunque bastato a creare disagi e rendere ancora più difficile una situazione già critica di suo.

Pino Tilocca

“Ha messo sotto scacco tutti, questa ipotesi attribuita al presidente Solinas”, dice il dirigente scolastico Pino Tilocca del liceo “De Castro” di Oristano. “La situazione oggi nelle classi del liceo classico è variabile: alcune presentano un numero ridotto di studenti. Molti non si sono presentati forse per precauzione ma altri forse hanno frainteso su questa probabile ordinanza regionale, pensando fosse già in vigore. Sicuramente altri studenti hanno invece scioperato e sono assenti oggi per questo motivo. Diciamo che è assente attualmente un 50% degli studenti”.

Franco Frongia

Stesso discorso per l’istituto tecnico “Othoca” di Oristano. “Oggi manca circa il 30% degli studenti”, spiega il dirigente Franco Frongia, “non per i motivi legati allo sciopero di ieri – che invece ha visto un 60% di assenti circa – ma in vista di questa probabile ordinanza regionale. C’è molta incertezza”.

Assente anche qualche studente dell’Istituto magistrale “Benedetto Croce” ma in numero inferiore rispetto ad altre scuole. Anche ieri, a detta del preside Salvatore Maresca, solo due o tre classi avevano aderito allo sciopero.

Gian Domenico Demuro

Molti assenti invece all’istituto alberghiero “Don Deodato Meloni”: circa l’80% lei assenze registrate. “Ieri molti non sono entrati perché hanno aderito allo sciopero sui trasporti”, spiega il dirigente Gian Domenico Demuro. “Oggi registriamo lo stesso molti assenti: le lezioni sono frastagliate e probabilmente molti studenti sono rimasti a casa anche per timore, vista la situazione attuale, o in attesa di sapere qualcosa di più su questa probabile ordinanza regionale”.


1 commento

  1. Ma questi sono davvero dirigenti scolastici? Ora l’assenza degli studenti è dovuta alle parole di Solinas? Se fosse vero sarebbe come dire che gli studenti sono incapaci di intendere perché le parole di Solinas sono state chiare. La realtà è che forse non si sentono sicuri sui mezzi di trasporto o forse all’interno delle stesse strutture scolastiche o magari avevano semplicemente voglia di non entrare. Da qualcuno di questi (non tutti) dirigenti c’era da aspettarselo uno scarica barile sulla Regione visto il suo orientamento politico da cui proprio non riesce a distaccarsi neanche quando la sua posizione istituzionale lo richiederebbe

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