Il peggio è ormai alle spalle, ma il patron della Tharros Tonio Mura non dimenticherà facilmente il Covid-19. “Invito tutti a non sottovalutare il coronavirus”, dice Mura. Ieri sera è tornato a casa dopo aver trascorso gli ultimi 12 giorni in ospedale, al Santissima Trinità di Cagliari. “Ci tengo a ringraziare tutti”, prosegue il numero uno del club biancorosso, “ho trovato medici, infermieri e operatori socio-sanitari eccezionali. Quando mi hanno ricoverato ho capito tante cose. In questo momento il calcio passa in secondo piano”.
Mura adesso si trova isolamento domiciliare. Nei prossimi giorni si sottoporrà a un primo tampone, ma solo dopo due tamponi negativi sarà di nuovo libero di uscire da casa e di riabbracciare i suoi familiari.
Domenica la sua Tharros non giocherà in trasferta a Villasimius. La società ha chiesto il rinvio dell’incontro a data da destinarsi. Dopo oltre due settimane dai primi tamponi, i due giocatori del club positivi al coronavirus non si sono ancora negativizzati. Quest’anno i biancorossi avevano già saltato il doppio impegno di Coppa Italia contro l’Arborea e l’esordio in Promozione contro il Cortoghiana. “Invito la Figc a riflettere”, prosegue Mura, “in questo momento così delicato forse sarebbe opportuno fermarsi almeno un mese per capire come si evolve la situazione”.
Se però i campionati dilettantistici dovessero proseguire, il patron della Tharros non esclude la possibilità di lasciare temporaneamente Oristano: “Mi aspettavo più sostegno da parte del Comune. Le partite a porte chiuse ci penalizzerebbero. Lo stadio Tharros ha tanti posti a sedere, facendo entrare qualche centinaio di tifosi non si creerebbero assembramenti. Stiamo valutando di andare altrove. Se davvero la Tharros sarà costretta a giocare senza pubblico, allora porterò la squadra in un altro paese”.
Giovedì, 1° ottobre 2020
Ma veramente si pensano queste cose? Al posto di ringraziare che non vengono fermati i campionati ci si lamenta di giocare a porte chiuse durante una pandemia che sta avvolgendo la Sardegna. Non ho parole, se continuiamo con questi ragionamenti la poca economia rimasta va a rotoli e pure la salute delle persone, altro che tifosi!