Mercoledì, 16 dicembre 2020
Anche questo Natale tornano le pigotte dell’Unicef a sostegno dei programmi per l’istruzione.
A Oristano le deliziose e inconfondibili bambole di pezza, realizzate a mano dai volontari del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, si potranno adottare nelle giornate del 21, 22 e 23 dicembre nel banchetto allestito al Centro Commerciale Porta Nuova.
Ciascuna, come di consueto, avrà il proprio nome e la carta d’identità allegata.
“La pigotta può essere adottata con una donazione minima di 20 euro, che permetterà di salvare migliaia di bambini”, spiegano i volontari oristanesi, che da anni dedicano i giorni prima della grande festa del Natale all’iniziativa benefica a favore dei più piccoli.
Insieme alle bambole di pezza, in vendita anche diversi gadget, che contribuiranno a sostenere la causa dell’Unicef.
“Abbiamo un compito. Accompagnare a scuola tutti i bambini e le bambine”, è lo slogan che a livello Nazionale accompagna quest’anno la consueta iniziativa di Natale.
L’Unicef fa sapere che a causa della Pandemia da COVID-19 il numero di studenti colpiti dalla chiusura delle scuole nel mese di novembre è cresciuto del 38%, mettendo ulteriormente sotto sforzo i progressi per l’istruzione e il benessere di altri 90 milioni di bambini a livello globale. Al 1° dicembre, le classi per circa 1 alunno su 5 nel mondo – ovvero 320 milioni – erano chiuse: un incremento di circa 90 milioni dai 232 milioni dello scorso 1° novembre*. La Pigotta, la bambola di pezza realizzata a mano dai volontari dell’UNICEF, quest’anno vuole aiutare proprio loro, i bambini più vulnerabili.
“Quest’anno a causa della pandemia di COVID-19 milioni di bambini e giovani nel mondo hanno visto interrotto il loro percorso di studi, adottando una Pigotta sarà possibile aiutarli a ricominciare a studiare”, commenta la presidente di Unicef Italia. “Con la Pigotta dell’UNICEF quest’anno sarà possibile contribuire a ridare a tanti bambini senza istruzione le opportunità di cui hanno bisogno per crescere. Studiare può aiutarli a superare lo stress causato dalla pandemia e consentirgli di non perdere strumenti preziosi utili alla loro formazione”.