Giovedì, 22 luglio 2021
Rischia di chiudere il noleggio di biciclette BikeOr. Il Comune di Oristano rivuole entro fine mese lo spazio a Sa Rodia dato in concessione 8 anni fa: presto proprio in quel punto passerà la nuova strada di circonvallazione. L’attività avviata da Roberto Pigato nel 2013 dovrebbe trasferirsi in un’altra area, tra la piscina e i campi sportivi.
In ballo c’è una nuova concessione novennale, ma i costi della rimozione e dello spostamento della costruzione in legno che ospita il noleggio bici – in totale circa 70mila euro, stando alle stime di Pigato – sarebbero a carico dell’imprenditore di Oristano.
“Ho incontrato più volte Roberto Pigato insieme all’avvocato”, commenta il sindaco Andrea Lutzu. “È una situazione complessa, e la seguono gli uffici. L’amministrazione comunale non vuole penalizzare un cittadino di Oristano che offre un servizio così importante per la comunità. Cerco sempre di interessarmi dei problemi che si presentano, ho a cuore le sorti delle attività produttive della città”.
Il futuro di BikeOr però è in bilico. “Dieci anni fa ho vinto un bando per fare impresa a Oristano”, dice Roberto Pigato, “mi sono aggiudicato un finanziamento a fondo perduto di 50mila euro e ho investito molto denaro di tasca mia. Dopo due anni di agonia burocratica, avevo potuto avviare la mia impresa a maggio 2013. Prima però ho vinto un altro bando per il suolo pubblico. In fase di stipula del contratto di concessione, che scadrà il prossimo febbraio, i dirigenti comunali mi dissero che il terreno che mi ero aggiudicato non me l’avrebbero più dato, perché proprio lì il Comune aveva intenzione di realizzare un campetto esterno da basket. Se avessi costruito la, oggi non avrei questi problemi, perché quell’area non è interessata dal cantiere”.
Per spostarsi Pigato – che nel frattempo si è specializzato, ha dato vita a una scuola di ciclismo, offre il servizio di vendita e manutenzione di biciclette ed è anche guida cicloturistica – chiede un indennizzo e un’area commerciale. “Mi propongono uno spazio in concessione per altri nove anni”, continua l’imprenditore di Oristano, “anche lì però non potrei esporre le bici in vendita perché si tratta di un’area non a uso commerciale”.
“Oggi sono circondato dall’area già cantierata”, dice il giovane imprenditore, senza nascondere l’amarezza, “la mia attività è fortemente penalizzata. C’è poi un problema per la salute, viste le polveri che arrivano dal cantiere che sono costretto a respirare”.
Pigato era stato contattato per la prima volta dal Suap lo scorso aprile. “Mi chiesero di lasciare il locale entro luglio”, prosegue il giovane di Oristano, “proponendomi un’altra area in concessione. Mi è caduto il mondo addosso. Il 24 giugno hanno ripresentato la stessa offerta, dicendomi che se non avessi accettato, il Comune non mi avrebbe dato neanche l’altra area”.
L’imprenditore ha presentato due controproposte agli uffici comunali, entrambe però sono state respinte. “Faremo causa al Comune di Oristano”, conclude Roberto Pigato, “a meno che non decidano di darmi un’area attrezzata e commerciale e un indennizzo che mi permetta di spostarmi, dandomi il tempo di trasferirmi e far ripartire l’attività. Non posso permettermi di investire 70mila euro di tasca mia e di chiudere BikeOr dall’oggi al domani, in un periodo di alta stagione, in attesa che sia pronto il nuovo fabbricato”.
Non mollare, caro Roberto, non meriti un trattamento di questo tipo.
I lavori a Oristano durano troppo, lavori del genere in certe città non italiane li finiscono in un mese