Pergamene e sigilli: pagine di storia in mostra al Museo Diocesano Arborense

Venerdì sera una conferenza di presentazione e poi l'inaugurazione

Martedì, 19 ottobre 2021

Il Museo Diocesano Arborense ospiterà venerdi 22 ottobre, dalle 18, una conferenza di presentazione della mostra “Tracce incise nel tempo. Pagine di storia arborense”.

L’incontro sarà aperto dal saluto di mons. Roberto Carboni, arcivescovo metropolita di Oristano, e dagli interventi di Silvia M. R. Oppo, direttrice del museo, e di don Francesco Tamponi, delegato regionale per i Beni culturali ecclesiastici.

Queste le relazioni annunciate:
Tracce incise nel tempo, il percorso espositivo (Fabio Ardau, storico e archivista, co-curatore della mostra);
Il Capitolo arborense e il suo archivio (mons. Antonino Zedda, canonico e segretario del Capitolo metropolitano della Cattedrale di Oristano);
Il restauro delle pergamene e dei sigilli dell’archivio capitolare della Cattedrale di Oristano (Luca Becchetti, conservatore dei sigilli dell’Archivio Apostolico Vaticano e responsabile del laboratorio di restauro);
Il restauro dei codici miniati della Cattedrale di Oristano (Aldo Corazza, restauratore di beni archivistici e librari);
La biblioteca del Seminario arcivescovile di Oristano (don Alessandro Floris, rettore del Seminario);
I tesori d’arte degli arcivescovi di Oristano (Alessandra Pasolini, già Università di Cagliari).

Alle 19,30, a conclusione dei lavori, sarà inaugurata la mostra, che potrà essere visitata fino al 16 gennaio 2021 con questi orari: giovedì e venerdì dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Per informazioni: 342.5887847, info@museodiocesanoarborense.it.

Curata da Fabio Ardau, storico archivista, e dalla direttrice del museo Silvia
Oppo, l’esposizione presenta libri, manoscritti, pergamene, sigilli e memorabilia che raccontano frammenti di storia inedita dell’Arcidiocesi oristanese. L’evento corona la conclusione dei lavori di un Progetto diocesano integrato MAB (Museo, Archivio, Biblioteca) promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici del territorio.

La mostra, di ampio respiro, è suddivisa in due sezioni: i luoghi e il tempo. Nella prima parte si parla dell’importanza dei progetti MAB partendo dai “contenitori” che custodiscono rari artefatti, alcuni dei quali non visibili al pubblico da molti anni. Si inizia dalla biblioteca del Seminario arcivescovile, con l’esposizione di alcuni volumi fra le opere più significative della prestigiosa raccolta. E si prosegue con la ricca e unica collezione dei codici liturgici della Cattedrale, ospitati attualmente nel museo, ma in origine conservati nell’Archivietto, piccola cappella presbiteriale seicentesca della Cattedrale.

Tra i codici spicca il meraviglioso Manoscritto I, appena restaurato, che presenta delle sfarzose miniature e ingenti materiali paleografici.

Segue l’area dedicata all’Archivio del Capitolo metropolitano di Oristano, con la presentazione di una selezione delle oltre cento pergamene munite di splendidi sigilli, in cera, piombo e altri materiali, custodite nel fondo, restaurati recentemente.

La seconda sezione della mostra – relativa al tempo – mette in luce gli arcivescovi che si sono susseguiti tra il 1700 e il 1800 nel territorio arborense. Si vuole evidenziare l’aspetto umano di queste persone che hanno marcatamente trasformato l’Arcidiocesi attraverso le loro opere sugli immobili, edificando e trasformando gli edifici principali del territorio; e sui beni culturali mobili, commissionando sontuosi paramenti, argenti, statue, pitture, mobilia.

Chiude l’esposizione un video, curato dal regista Antonello Carboni, che racconta le tappe fondamentali del progetto MAB a Oristano, che ha visto collaborare in sinergia diverse realtà, con l’obbiettivo comune di restituire alla comunità parte dei grandi tesori conservati nell’Arcidiocesi Arborense.

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