Martedì, 2 novembre 2021
Il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l’amministratore straordinario della Provincia Massimo Torrente, il prefetto Fabrizio Stelo e l’assessora regionale all’industria Anita Pili, questa mattina, nel cimitero San Pietro hanno ricordato tutti coloro che si sono adoperati nelle più importanti sedi amministrative, autonomistiche e democratiche, ma anche a chi con merito – grazie alle suo impegno intellettuale e al lavoro – ha dato lustro alla comunità, alla città e all’istituzione municipale. Alla cerimonia hanno partecipato anche il questore Giuseppe Giardina e le autorità militari.
“Questa cerimonia”, ha detto Lutzu, “consente di rappresentare l’affetto della nostra comunità per coloro che in tanti ambiti, nella diversità delle vocazioni e dei ruoli, delle competenze e delle sensibilità che ne hanno contraddistinto il viaggio terreno, hanno data fama alla città. Donne e uomini adoperatisi nell’amministrazione, nelle istituzioni elettive, nelle sedi sociali, culturali e del lavoro, che hanno guidato o delle quali hanno fatto parte, con impegno e spirito di servizio. Un gesto, quello odierno, non retorico, ma sincero, come confermano la nostra presenza, la sensibilità laica del nostro ricordo e codesta lapide, posta a compendio del sentimento civico della ricorrenza”.
“Pochi giorni or sono”, ha proseguito il sindaco di Oristano, “è stata celebrata la figura e il prestigio autorevole, forense e sociale, che diede fama a un mio predecessore, l’onorevole Pietro Riccio, commemorato nel centenario della nascita, quale sindaco, avvocato e parlamentare della Repubblica. A quell’anniversario sento di poter associare la vivida memoria di coloro che lo precedettero al vertice dell’amministrazione: il dottor Manlio Odoni (nato anch’egli nel 1921) e il collega Salvatore Manconi, venuto al mondo dieci anni prima”.
“Alla lunga attività amministrativa, consiliare e come primo cittadino del sindaco e medico Odoni”, ha evidenziato Lutzu, “seguirà quella del dottor Manconi, del quale cade il quarantesimo dalla dipartita. Anche per questa ragione sento il dovere di citarne il lungo impegno professionale, quello socioculturale, e non ultima la profonda passione politica, che si concretizzò all’interno dell’aula e affianco a personalità altrettanto battagliere: Sergio Abis, Gino Carloni, Antonio Corriga, Tonino Franceschi, Sandro Ghinami, Carlo Granese, Alfredo Torrente e altri che certo dimentico, e chiedo venia”.
“A loro si unirono”, ha detto ancora Lutzu, “ulteriori testimoni del fermento ideale – prima che ideologico – di quanto accadde, si dibatté, si deliberò. A quella colta generazione (civica e politica) di uomini, di proponimenti e di ideali, la città deve molto, così come a chi li precorse, come l’Ingegner Davide Cova, che cito nel 130° della nascita, scoccato appunto nel corrente anno. È vero tuttavia che le circostanze e le fonti rubricano il ruolo delle donne tacendone – talora colpevolmente – meriti e operosa solerzia, trascurando una presenza parimenti attiva e che ha dato identico lustro alla città”.
“A noi spetta evitare che accada”, ha concluso il sindaco, “non solo per ricordare chi ci ha preceduto, come Angela Nonnis, che vive nel ricordo di tutti noi, e nel decennale della conclusione del proprio mandato, ma anche per una ricorrenza che cito, a corollario della nostra rimembranza e del 150° della nascita di Grazia Deledda, patrimonio dei sardi e della letteratura mondiale. Nel 1946 anche Oristano ebbe un Comitato deleddiano, presieduto dal sindaco Alfredo Corrias. Ne fecero parte quattro donne di cultura e di intelletto: Ada Odoni, Elena Odoni, Maria Piu e Gina Utzeri. Le carte dell’Archivio storico le menzionano. A sua volta la toponomastica riepilogherà l’attenzione antesignana che la città ha riservato all’illustre nuorese, non solo dedicandole una strada, ma – undici lustri or sono – una scuola, seconda solo a quella intestata alla nostra Eleonora, massima e augusta eroina”.