Tanti progetti ma troppi nuovi poveri. La Caritas racconta un anno difficile

Consegnate 28 borse di studio ai neodiplomati

La direttrice della Caritas Giovanna Lai, l’arcivescovo Roberto Carboni e don Enrico Porcedda

Martedì, 28 dicembre 2021

Sono 548 i nuclei familiari assistiti nel 2021 dalla Caritas della diocesi di Oristano. Un dato che testimonia il ritorno della povertà, tra pandemia e crisi economica. E nell’anno che sta per finire ben 113 persone che mai prima ne avevano avuto bisogno hanno bussato per la prima volta, chiedendo un aiuto alimentare o economico. È quanto emerge dal rapporto annuale diffuso nel corso dell’incontro “La Caritas si racconta”, stamane nella Cattedrale di Oristano.

A conclusione della mattinata sono state consegnate 28 borse di studio ai neodiplomati della diocesi iscritti al primo anno di università. “È importante riconoscere un piccolo sostegno ai nostri ragazzi”, ha detto l’arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni. “Premiamo il loro grande impegno e sosteniamo il loro percorso di studi”.

Il bando prevedeva l’erogazione di 20 borse di studio, la Caritas ha però deciso di premiare tutti i 28 studenti che hanno fatto domanda. “Abbiamo voluto aggiungere otto premi”, ha sottolineato la direttrice della Caritas diocesana, Giovanna Lai, “anche perché non tutti i giovani hanno la possibilità di affrontare serenamente le prime spese per l’università. Speriamo di riuscire a riproporre questo bando anche in futuro. Nei mesi scorsi abbiamo già consegnato una cinquantina di borse di studio per i ragazzi che hanno superato la terza media e ora frequentano il primo anno delle superiori”.

L’incontro è stato moderato da don Enrico Porcedda. Oltre a monsignor Carboni e alla direttrice Lai sono intervenute anche le volontarie Maura Sedda, Antonella Fulghesu e Federica Poddi, tutte operatrici dell’emporio della solidarietà della Caritas. Per il Comune di Oristano erano presenti il vicesindaco Massimiliano Sanna e l’assessora ai Servizi sociali e all’associazionismo, Carmen Murru.

“In questo tempo di pandemia”, ha detto l’arcivescovo Roberto Carboni, “sono aumentate le richieste d’aiuto alla Caritas. Il principio ispiratore dell’ente è il Vangelo: le persone hanno pari dignità, per questa ragione la Caritas dedica loro pari accoglienza e attenzione. Il nostro impegno però deve andare oltre, mirando a entrare in relazione con le persone e aiutarle umanamente”.

“Il Covid-19 amplifica la fame e l’ingiustizia”, ha aggiunto Giovanna Lai, “noi come sempre mettiamo al centro gli esclusi, chi vive ai margini della società. Ritengo non sia importante il molto fatto da pochi, ma il poco fatto da molti. Solo così possiamo sconfiggere la pandemia della povertà. Anche quest’anno la Caritas diocesana ha promosso numerose iniziative, tutto questo è stato possibile grazie ai contributi che arrivano dalla diocesi, dall’8 per mille, grazie al sostegno della Regione e anche di altri enti come il Comune di Oristano. Un caloroso ringraziamento va ai volontari e alle volontarie, alle aziende, alle associazioni del territorio e ai cittadini che ci aiutano, spesso nell’anonimato”.

Mascherine e distanze rispettate in Cattedrale per il bilancio della Caritas

Sono stati quindi presentati i dati e i progetti attivati nel 2021 dall’ente. Don Enrico Porcedda ha voluto sottolineare quanto – più dei freddi numeri – siano importanti i rapporti umani e i legami che si creano grazie alla Caritas.

“I dati sono frutto del lavoro svolto dai volontari del Centro di ascolto e dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della diocesi di Oristano”, ha detto la volontaria Maura Sedda. “Se a livello nazionale il 2019 era stato contrassegnato da una diminuzione della povertà, nel 2020 e nel 2021 si è purtroppo registrato un ritorno”.

Veniamo quindi ai numeri. Si è già detto dei 548 nuclei familiari che nell’anno in corso si sono rivolti alla Caritas. Di queste famiglie, 389 sono italiane, 159 invece sono di origine straniera, di provenienza per lo più da paesi al di fuori dell’Unione europea, in particolare Marocco, Nigeria e Senegal.

Nella diocesi di Oristano, contrariamente al trend nazionale, sono ancora le donne a chiedere maggiormente aiuto alla Caritas (59,3%). La fascia d’età più rappresentata (50,6%) è quella tra i 45 e i 64 anni, seguita dalla fascia 35-44 anni (16,9%). Inoltre, il 47,2% degli assistiti nel corso del 2021 ha uno o più minori a carico. Tra i dati che emergono dal report spicca anche la crescita della precarietà abitativa: il 57,3% degli utenti della Caritas diocesana vive in affitto e fatica a far fronte al pagamento delle spese.

“Sono cambiate le richieste che arrivano da chi si rivolge alla Caritas”, ha proseguito Maura Sedda: “ai contributi per il pagamento di utenze e visite mediche si affiancano anche le richieste di sostegno per l’acquisto di dispositivi elettronici e contributi per il pagamento della connessione internet, ormai indispensabili per i bambini e ragazzi che frequentano le scuole”.

La consegna di una delle borse di studio

Una delle attività centrali portate avanti dalla Caritas diocesana è l’emporio della solidarietà, inaugurato nel 2015. “È organizzato come un piccolo supermercato”, ha spiegato la volontaria Antonella Fulghesu, “le famiglie che si rivolgono a noi possono scegliere i prodotti dagli scaffali. A ogni prodotto è assegnato un valore in punti. Il pagamento viene effettuato tramite una tessera che la Caritas ricarica mensilmente in base alla composizione dei nuclei familiari ai quli il servizio è rivolto. Le famiglie che beneficiano di questo servizio sono un’ottantina, tutte hanno figli a carico. Il 20% sono famiglie straniere”.

“Nel 2021 la Caritas diocesana ha sostenuto anche le piccole e medie imprese segnate dalla crisi economica”, ha aggiunto un’altra volontaria, Federica Poddi. “Questo è stato possibile grazie ai fondi arrivati con l’8 per mille. Ci sono anche le tante attività che curiamo con le scuole del territorio e i gruppi scout di Oristano e Abbasanta. Sentiamo molto la mancanza degli studenti nella nostra sede, ma non sono mancate le occasioni di incontro. Teniamo tanto ai giovani, portano grande entusiasmo all’interno della Caritas e sono promotori di nuove idee. Quest’anno inoltre abbiamo riattivato anche il supporto scolastico, destinato non soltanto a stranieri ma anche a minori con difficoltà di apprendimento”.

Da ricordare anche i contributi erogati a sostegno dell’attività sportiva tra i minori, ritenuta uno strumento fondamentale per favorire la crescita dei ragazzi e per contrastare fenomeni come il bullismo. “Nel 2021”, ha concluso Poddi, “siamo riusciti ad attivare anche un servizio di parafarmacia, aperto praticamente tutti i giorni”.

Un’altra studentessa premiata dall’arcivescovo di Oristano

Hanno portato la propria testimonianza anche il presidente nazionale dell’Aniad, Marcello Grussu, e il responsabile dello Spazio Conad di Oristano, Antonio Contu. L’Associazione nazionale italiana atleti diabetici da tempo collabora con la Caritas: “In Sardegna il diabete è molto diffuso”, ha detto Grussu, “specialmente tra i giovanissimi il diabete di tipo 1. Mi ha fatto enormemente piacere, nei mesi scorsi, la donazione da parte della Caritas alla Pediatria del San Martino di 155 sensori di ultima generazione per il controllo glicemico dei bambini con diabete di tipo 1″.

Da anni lo Spazio Conad dona alla Caritas diocesana prodotti in eccedenza o prossimi alla scadenza. “Si parla tanto di sprechi”, ha sottolineato il responsabile Antonio Contu, “noi vogliamo abbatterli e fare del bene. È motivo d’orgoglio sapere che una parte consistente delle merci in eccedenza o vicine alla scadenza va ad alleviare le sofferenze dei più deboli”.

Tra gli interventi anche quello del vicesindaco di Oristano Massimiliano Sanna, che ha evidenziato quanto sia importante il ruolo della Caritas: “Fa un lavoro eccezionale”, ha dichiarato l’esponente della Giunta comunale, “noi siamo sempre al fianco delle associazioni e degli organismi come la Caritas che sostengono le famiglie in difficoltà”.

Complimenti e borsa di studio per un’altra studentessa

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