Martedì, 11 gennaio 2022
Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, le vicende della famiglia Sanna – in una Oristano alle prese con brigantaggio, crac bancari e nuove possibilità di sviluppo economico – si intrecciano con quelle avventurose di uno dei suoi membri, Domenico Sanna, in Patagonia come vicario apostolico e poi nell’Africa orientale, insanguinata dalla conquista coloniale.
È la traccia lungo la quale si sviluppa il libro di Valerio Fais “Abele non può morire” (Phasar Edizioni), che sarà presentato venerdì 14 gennaio alle 17,30 a Oristano nella sala del Centro Servizi Culturali UNLA, in via Carpaccio 9. Assieme all’autore interverranno don Antioco Ledda e Marcello Marras.
Per accedere ai locali del Centro Servizi Culturali sarà necessario esibire il SuperGreen Pass, indossare la mascherina FFP2 e rispettare tutte le prescrizioni di sicurezza anti-Covid.
Nato nel 1941 a Ozieri, dove il padre – originario di Sindia – prestava servizio militare, Valerio Fais ha trascorso la fanciullezza a Sant’Antonio di Gallura prima di trasferirsi a a Oristano, dove oggi vive. Divenuto maestro elementare, ha conosciuto le realtà dei piccoli centri della provincia, con la ricchezza di valori culturali e umani che ogni piccola comunità riesce a esprimere.
Per anni ha cercato di trasmettere ai propri scolari gli elementi della cultura e della storia della Sardegna sistematicamenti ignorati o sminuiti dal sapere ufficiale. Scrive per raccontare una Sardegna vera, ben più eroica di certo romanticismo agropastorale, di cui si è abusato, con lo sguardo volto al passato più che al futuro.
Con Phasar Edizioni, Fais ha pubblicato il romanzo in due volumi “I giardini di Cerere”.