Venerdì, 25 febbraio 2022
È stata assegnata a Pina Soddu la Camelia 2022, riconoscimento annuale promosso dal Gremio del Cavaliere Infinito e dall’Ordine della Camelia, per celebrare le donne che vivono attivamente e appassionatamente i colori, i profumi, i suoni, i cerimoniali, le tensioni, la gioia e l’ebbrezza della Sartiglia.
A consegnare la preziosa ceramica realizzata dall’artista Alessandra Raggio è stata Gabriella Collu, priora dell’Ordine della Camelia e presidente della giuria per l’assegnazione del premio.
Prima di Pina Soddu avevano ricevuto la Camelia Angela Solinas (’15), Gabriella Collu (’16), Maria Teresa Mereu (’17), Matilde Carta (’18), Anna Paola Corona (’19), Anna Contini (’20) e Stefania Pinna (’21).
La motivazione è sempre la stessa: “Perché, come molte altre donne, da sempre ha contribuito e contribuisce dietro le quinte, con amore, a conservare la tradizione più intima, più sacra e più bella della Sartiglia”.
Quando una piccola delegazione del Gremio del Cavaliere Infinito e dell’Ordine della Camelia, capitanata da Gabriella Collu, ha bussato alla porta di Pina Soddu per annunciarle il titolo di Camelia dell’anno, lei era confusa, incredula. Non se l’aspettava.
Non sono abituate a riconoscimenti ufficiali le donne della Sartiglia. Agiscono per passione, per ancestrale generosità. È la prima volta che il titolo di Camelia dell’anno viene assegnato a una priorissa e Pina, moglie di Tore Carta, dal 1995 lo è stata per ben tre volte, e per tre volte è stata vice-priorissa.
Chi non conosce da vicino la Sartiglia non può avere idea dell’impegno enorme che, lontano dai riflettori, per un anno intero travolge ogni priorissa e la sua vice. Si comincia dalla cerimonia della Candelora, poi arriva il giorno della consegna della bandiera e si prosegue ininterrottamente tra incontri e celebrazioni sino al giorno della stella e della benedizione.
Dopo il primo momento di commozione e dopo un brindisi, la delegazione si è intrattenuta a chiacchierare con Pina Soddu. Tra un amaretto, una vernaccia e uno spumante, qualcuno ha detto “che fare la priorissa dev’essere un bell’impegno, un bel lavoro”. Ma la Camelia 2022 ha subito risposto col sorriso. “È un grande impegno”, ha detto, “ma non è un lavoro. Tutto ciò che vien fatto con gioia non può essere definito un lavoro. Chi vive davvero la Sartiglia si sente parte di una enorme famiglia che accoglie con amore non solo chi la sta vivendo ma chi l’ha già vissuta, anche in tempi lontanissimi. E questo è un grande onore. È un vero privilegio”. Parole degne di una vera Camelia.