Sabato, 9 aprile 2022
Da oggi l’area verde di via Prinetti, nel quartiere di Torangius, è intitolata ad Alba Marcoli.
I Giardini Alba Marcoli nascono sulla base di una delibera della Giunta Lutzu che, accogliendo le tante sollecitazioni della città e una petizione sottoscritta da 1200 persone, ha voluto commemorare l’illustre psicologa clinica che ebbe lunga esperienza nel campo dell’insegnamento e della psicoterapia e si occupò delle tematiche connesse al disagio minorile e ai problemi della famiglia.
Alba Maria Marcoli, nata a Oristano il 12 febbraio 1939, deceduta a Monza il 7 luglio 2014, fu docente universitaria di chiara fama, autrice di decine di volumi e scritti dedicati all’infanzia e all’educazione, pubblicati da case editrici di prestigio. Si distinse per impegno, ampia produzione saggistica e letteraria e sensibilità umana, ma soprattutto per le approfondite ricerche dedicate tra l’altro alle difficoltà del rapporto madre-bambino, alle sofferenze dei piccoli, alle zone irrisolte nel cammino della maternità e lungo le complesse e urgenti dinamiche della genitorialità.
Tante le persone che oggi hanno partecipato alla cerimonia che è stata preceduta dalla posa a dimora di un acero. Parenti, amici, assessori e consiglieri comunali, ex allievi e colleghi. A ricordarne la figura, tra gli altri, Maria Lucia Mocci ed Elena Pezzoli che sono state tra le principali promotrici della raccolta di firme, il nipote Umberto Marcoli e il Sindaco Andrea Lutzu.
“Questa intitolazione nasce da quante e quanti hanno proposto che la città ricordasse la figura della professoressa Marcoli – ha detto il Sindaco Lutzu durante la cerimonia, poco prima dello scoprimento della targa dedicata ad Alba Marcoli -. Costruì, raccontò, insegnò e condivise le sue competenze. Oggi più che mai sarebbe prezioso chiederle conforto dinanzi al disagio minorile, ai problemi della famiglia, alla luce delle circostanze angosciose di questi anni, di queste settimane. Forse avrebbe fatto riferimento al formidabile strumento di condivisione che esplicitò nelle favole. Molte le dedicò agli adulti, per ritrovare il bambino che è dentro ogni genitore, mai perso per sempre, prendendolo per mano, come si legge nella prefazione di uno dei suoi libri più apprezzati dai critici e dai lettori”.
“Alba Marcoli scrisse anche del bambino arrabbiato, e un po’ lo siamo anche noi, dinanzi alla carenza di quella umana armonia che come genitori, educatori, da adulti, dobbiamo assicurare ai più piccoli, ai più fragili, e a noi stessi – ha proseguito il Sindaco Lutzu -. Nodi aggrovigliati, o meno contorti, scrisse Alba Marcoli, che occorre tuttavia sciogliere – o per lo meno allentare – gettando un ponte fra le generazioni. Un’estimatrice la volle ricordare citandone una frase: è meglio essere liberi di camminare verso il futuro, portando le cicatrici di una ferita, piuttosto che non riuscire a muoversi per il timore di non poter sopravvivere. Noi abbiamo scelto un aforisma diverso, e lo abbiamo scritto sulla targa che la ricorda è un po’un augurio per dire che l’intera Comunità ad Alba Marcoli ha voluto bene, che Oristano le è grata e la ricorda rendendo onore ad una donna speciale, di profonda umanità, di energica mitezza e di grande cultura”.