Venerdì, 13 maggio 2022
Sapevate che nelle pagine di Giuseppe Dessì, Vico Mossa, Salvatore Cambosu e Grazia Deledda compaiono il liquore Villacidro Murgia e la Vernaccia della Valle del Tirso? Una curiosità che ha dato spunto a un’esercitazione letterario-gastronomica dal titolo “Oltre il caffè e i salotti letterari” per studenti e studentesse dell’Istituto Don Deodato Meloni di Oristano.
Nel salone dell’ex Hotel Amsicora – attuale sede dei laboratori per l’indirizzo alberghiero dell’istituto – al lavoro gli allievi della 2ª A, coordinati dai docenti Antonello Melis, Eleonora Uliana e Andrea Vargiu. Si è partiti con la degustazione di una sfiziosa torta realizzata con tre strati di pan di Spagna, inzuppata da una bagna al Villacidro Murgia e farcita con una crema al mascarpone, accompagnata, a scelta, da un caffè espresso o un tè caldo al limone; a seguire una serie di dolcetti tipici della pasticceria sarda, preparati dagli stessi alunni.
Per gli studenti si è trattato di un appuntamento importante: hanno avuto l’occasione di mettersi in gioco con un vero pubblico, dopo un lungo periodo di restrizioni pandemiche. Oltre al servizio in sala, i ragazzi si sono cimentati in un percorso tra nomi fondamentali della letteratura sarda, da Giuseppe Dessì a Vico Mossa, da Giovanni Antonio Mura e Salvatore Cambosu, da Grazia Deledda ad Antonio Garau. Il filo conduttore era la lettura di alcuni brani di questi autori che celebrano due prodotti autoctoni, appunto il Villacidro Murgia e la Vernaccia della Valle del Tirso.
Ha fatto gli onori di casa il dirigente Gian Domenico Demuro. Tra gli ospiti c’erano Giangiuliano Mossa, figlio di Vico Mossa, arrivato da Sassari per l’occasione; l’enogastronomo e giornalista Giampiero Pinna; Corrado Fenu, consigliere nazionale CONAF, e Davide Orro, in qualità di rappresentante della cantina omonima, che ha speso parole di gratitudine e incoraggiamento per questo tipo di iniziative, in grado di legare la cultura e i prodotti del territorio.
“Una stimolante iniziativa letterario-enogastronomica”, ha commentato il professor Andrea Vargiu, “che è servita ai ragazzi per valorizzare le competenze tecnico pratiche, alla presenza di un pubblico d’eccezione, coerentemente alle specificità del settore, ma strizzando l’occhio alla cultura enogastronomica e letteraria sarda”.
Così un liquore storico di fine ‘800 e una vernaccia del territorio, alternati a precise e puntuali citazioni a tema, hanno messo in scena un percorso letterario accompagnato da dolci tipici della tradizione e da rivisitazioni moderne.