La plastica diventa arte, Andrea Pala lancia un messaggio per salvare le spiagge

In mostra nel suo laboratorio a San Salvatore 50 opere create con i rifiuti

Andrea Pala con una delle sue creazioni

Mercoledì, 3 agosto 2022

Da tre anni recupera la plastica buttata incivilmente e la trasforma in arte. L’oristanese Andrea Pala ha cominciato per puro caso a realizzare opere per passione, dopo tanti inverni passati a raccogliere oggetti abbandonati sui litorali della provincia, per poi smaltirli secondo le regole.

«Ho pensato di fare qualcosa, attratto dagli oggetti trovati in spiaggia», racconta l’artista: «oggetti domestici e per bambini che normalmente non dovrebbero essere in mare. Mi sono trovato a comporre dei lavori per puro divertimento”.

Lunedì ha aperto per la prima volta al pubblico il suo laboratorio a San Salvatore, borgata di Cabras. Al suo interno, sono raccolte le 50 opere realizzate dal 2019 a oggi. Si possono ammirare volti umani, animali, figure geometriche e astratte: tutti composti con materiale in plastica e con altri rifiuti sottratti al mare, che li ha levigati nel tempo, facendoli diventare forme uniche.

«Negli anni ho raccolto frammenti di bacinelle, bottiglie e fustini, giocattoli come soldatini, poi ciucci, gadget e altri prodotti per la casa, come mollette e tappi. Alcuni trasportati dai fiumi in mare, altri lasciati in spiaggia».

C’è un’opera particolare della collezione di Pala: «Un pesce realizzato con i filtri del depuratore di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, sversati in mare nel 2018. Si possono trovare in tutte le spiagge della Sardegna, anche nella nostra provincia: furono 130 milioni i filtri abbandonati».

L’opera realizzata da Andrea Pala con i filtri del depuratore di Capaccio Paestum

«L’obiettivo principale dell’apertura del laboratorio è far capire al visitatore che cosa si può trovare sulla spiaggia e in acqua», dice Andrea Pala. «L’abbandono della plastica provoca gravi danni all’ambiente, alla salute dei pesci e alla nostra. Bisogna ridurne il consumo e favorire un corretto smaltimento».

«Ma qualcosa sta cambiando», conclude fiducioso l’artista oristanese: «sono tante le iniziative recenti di sensibilizzazione sulla riduzione della plastica, portate avanti dalle amministrazioni comunali e dalle associazioni della zona. Grazie alle giornate di raccolta dei rifiuti e i controlli rafforzati, la quantità di plastica sulle spiagge si sta riducendo».

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