Martedì, 29 novembre 2022
Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato il rendiconto di gestione dell’Istar e della Scuola civica di musica per il 2021.
Il rendiconto dell’Istar è stato approvato con 12 voti a favore e 8 contrari. Le voci di bilancio più rilevanti in entrata sono quelle sui contributi dalla Regione per 50mila euro e dal Comune con 8mila euro, mentre su quello delle spese sono il compenso del direttore scientifico (24mila euro) e per convegni, conferenze, seminari, mostre e concorsi, didattica nelle scuole per 27mila euro.
“L’Istar nasce per la documentazione e la ricerca scientifica, ma anche per la divulgazione”, ha detto l’assessore alla Cultura Luca Faedda. “Il valore scientifico è riconosciuto a livello internazionale. Non è vero che non fa divulgazione nelle scuole, ma se si vuole dare un indirizzo più forte in questo senso il Consiglio lo può fare”.
Il presidente della Commissione Cultura Antonio Iatalese (Udc) ha riferito sui lavori della commissione che aveva approvate il rendiconto (con quattro voti a favore e un astenuto), evidenziando che “quello dell’Istar è un lavoro indiscutibile sotto il profilo del valore scientifico, ma occorre un maggiore lavoro divulgativo nelle scuole elementari e medie”.
Per Maria Obinu (Pd) “senza nulla togliere alla grandissima competenza di chi le dirige, le istituzioni comunali si sono impallate, arenate. Manca una ricaduta a livello di divulgazione e di conoscenza della storia della città. È arrivato il momento di cambiare rotta”.
“Non vogliamo una cultura arida, curiale, elitaria, iniziatica”, ha aggiunto Giuseppe Obinu del Pd, “vogliamo una cultura popolare”.
Giuliano Uras (Sardegna 20Venti) ha difeso il lavoro dell’Istar “il cui valore altamente scientifico se lo scordano blasonate università che invece sono ben liete di collaborare con la nostra istituzione”.
Secondo Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) “il lavoro dell’Istar deve essere più accessibile dalla comunità, lo chiediamo sempre ma non si riesce mai a concretizzare”.
Critiche anche da parte di Umberto Marcoli (Oristano più): “L’Istar è un’istituzione validissima, ma occorre un cambiamento nella gestione della cultura in città”.
“Da tempo chiediamo un cambio di passo dell’Istar”, ha detto Efisio Sanna (Oristano più), “un’istituzione che nessuno vuole mettere in discussione, ma tante volte abbiamo evidenziato la carenza dal punto di vista della divulgazione. Il Comune deve fare la sua parte e investire risorse”.
“Tutti conveniamo sull’importanza dell’Istar e ne desideriamo un rafforzamento sul piano divulgativo”, ha detto Gianfranco Porcu (Psd’Az). “Oltre alle iniziative già intraprese è auspicabile una maggiore interazione dell’Istar con le scuole della città per introdurre lo studio della storia di Oristano nei programmi scolastici. Per questo è necessario prevedere, nei limiti delle risorse disponibili, una maggiore dotazione finanziaria nel prossimo bilancio preventivo”.
Il rendiconto di gestione della Scuola civica di musica, invece, è stato approvato con 11 voti a favore e 7 contrari. Le voci principali del bilancio: 37mila euro dalla Regione, 9mila euro dal Comune (che ha concesso anche un contributo straordinario di 15mila euro) e 44mila euro dalle rette degli studenti. Tra le voci di spesa il compenso del direttore (13mila euro) e dei docenti (71mila euro). L’assessore Faedda ha auspicato di fare rete con la scuole civiche dei comuni vicini per riuscire ad aumentare i contributi regionali, ma al momento i tentativi sono stati infruttuosi.
In Commissione Cultura il rendiconto era passato con quattro voti a favore e un astenuto. “Dal dibattito è emerso che per risolvere i problemi della Scuola civica di musica non è stato sufficiente riportare la sede in città”, ha detto il presidente Antonio Iatalese, “ma sarebbe utile aggregarla a quella di qualche altro comune per fare un istituto sovracomunale”.
“L’obbiettivo di raggiungere intese con altri comuni”, ha rimarcato Francesco Federico, “non è mai stato ottenuto e invece sarebbe molto importante”.
“La Scuola civica sta perdendo iscritti e sta naufragando”, ha detto Maria Obinu, mentre Francesca Marchi (Oristano più) ha evidenziato che “nonostante fosse stato annunciato che i corsi sarebbero iniziati a novembre, i colloqui per le selezioni dei docenti sono iniziati solo nei giorni scorsi. Bisogna riflettere su quanto l’istituzione sia efficiente e valida”.
Per Gian Michele Guiso (Psd’Az) la Scuola civica di musica ha un ruolo sociale: “È uno strumento a diposizione del sistema culturale che dobbiamo valorizzare. È un’attività che merita”.
Il dibattito è stato chiuso da Umberto Marcoli: “Bisogna avere la capacità di non accontentarsi, dobbiamo capire l’importanza di avere coraggio di programmare”.