Mercoledì, 30 novembre 2022
Ieri il Consiglio comunale di Oristano ha approvato due variazioni di bilancio presentate in aula dal sindaco Massimiliano Sanna.
La prima, approvata con 13 voti a favore e 8 astenuti, riguarda l’inserimento di un finanziamento aggiuntivo di 530mila euro per l’Ilab food che già poteva contare su 800mila euro già iscritti a bilancio. “Ora disponiamo di 1 milione 330mila euro”, ha spiegato il sindaco Sanna, “la cifra è stata rimodulata dagli uffici regionali in collaborazione con quelli comunali”.
Nel dibattito sono intervenuti Luigi Mureddu (Forza Italia) che ha relazionato sui lavori in commissione, Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) che ha chiesto chiarimenti sulla differenza tra le somme inizialmente previste e quelle attualmente disponibili per il progetto, Efisio Sanna (Oristano più) che ha lamentato la mancanza di un confronto sul progetto e ha proposto la realizzazione dell’Ilab nel mercato di via Mazzini, Umberto Marcoli (Oristano più) che sul tema dell’agroalimentare ha sollecitato un confronto con la città.
Con la seconda variazione, approvata con 13 voti a favore e 9 astenuti, sono previsti per il 2022 entrate in aumento per 7 milioni 51mila euro e in diminuzione per 5 milioni 718mila euro, con un saldo positivo di 1 milione 333mila euro, maggiori spese per 7 milioni 242mila euro e minori spese per 5 milioni 909mila euro.
Il sindaco Sanna ha poi elencato le voci più rilevanti della variazione: quelle per i servizi sociali e il Plus con 256mila euro per supporto alle famiglie per Covid e strutture per l’infanzia, 250mila euro per contributi integrativi al canone di locazione, 228mila e 230mila euro per servizi sociali, 100mila euro per home care premium, 20mila euro per reddito di libertà per donne vittime di violenza, 130mila euro per emergenze sociali e abitative (Spes), tra le voci anche la programmazione e la gestione risorse con 172mila euro di diminuzione in parte spesa per l’aggiudicazione dell’appalto servizio scuolabus, nei lavori pubblici con 900mila euro per il primo lotto degli impianti sportivi di Torangius e 600mila per il secondo lotto, 1 milione 80mila euro per l’asilo nido di via Satta, 700mila euro per la manutenzione viabilità urbana della città e delle frazioni, per lo sviluppo del territorio con 280mila euro per il miglioramento dei servizi digitali. Per far fronte alla spesa per il caro energia, con un incremento di 880mila euro fino al 31 dicembre 2022, che si aggiunge ai 636mila iscritti a luglio in fase di assestamento di bilancio.
Nel dibattito sono intervenuti Luigi Mureddu che ha relazionato sui lavori della commissione bilancio, Efisio Sanna (Oristano più) e Maria Obinu (Pd).
Mozione comunità energetiche. È stata inoltre approvata all’unanimità la mozione dei consiglieri Umberto Marcoli, Carla Della Volpe, Francesca Marchi, Efisio Sanna, Francesco Federico, Massimiliano Daga, Giuseppe Obinu e Maria Obinu su comunità energetiche rinnovabili, autodeterminazione, sostenibilità e povertà energetica.
L’argomento è stato illustrato da Umberto Marcoli. Il consigliere di Oristano più ha evidenziato che con l’innalzamento dei costi delle materie prime, agroalimentari ed energetiche, la transizione ambientale ed energetica non è più procrastinabile. “Anche da parte nostra”, ha detto Marcoli, “occorre sensibilità nel cogliere un’opportunità forse irripetibile. È positivo che il Comune sostenga la comunità energetica di Silì. Le comunità energetiche si basano principalmente sull’autoconsumo e l’autoproduzione. Possono partecipare persone fisiche, imprese e anche amministrazioni pubbliche che possono indirizzare le produzioni elettriche delle stesse amministrazioni e delle famiglie. Il Comune può mettere a disposizione aree pubbliche, impianti, servizi sul posto. Chiediamo l’istituzione di un ufficio comunale per l’energia e una delega assessoriale specifica”.
“Dobbiamo essere capaci di spingere il cambiamento”, ha aggiunto Efisio Sanna (Oristano più), “consumare meno energia è un imperativo assoluto. Dobbiamo promuovere modelli di azione collettiva. Nel sistema elettrico nei prossimi anni vedremo un grande cambiamento. Le comunità energetiche oltre a creare posti di lavoro sono l’unica vera forma di democratizzazione dell’energia elettrica e una risposta alla povertà delle famiglie”.
Per Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) “le comunità energetiche sono una grande occasione che manifesta un nuovo approccio verso le fonti energetiche: rispetto verso ambiente, nuove generazioni e pianeta. Oristano ha la fortuna di avere un gruppo di cittadini che da tempo ha colto la potenzialità delle comunità energetiche”.
Sergio Locci (Aristanis) ha sottolineato l’importanza del tema e ricordato che la Regione ha stanziato risorse per sostenere la nascita di comunità energetiche e che “se da un lato è indispensabile ricorrere alle energie rinnovabili, dall’altro occorrono norme certe per governare i processi, per non avere i nostri paesi piastrellati di pannelli fotovoltaici, per gestire l’installazione, ma anche la gestione e la futura dismissione”.
Secondo Carla Della Volpe (Oristano più) “in questo momento di crisi energetica e di rincari, le comunità energetiche possono creare occasioni di risparmio e di lavoro. Il Comune può essere parte attiva e si deve fare carico di realizzare un tavolo di co-progettazione pubblico-privato per un patto dello sviluppo sostenibile della città. Servirebbe una delega assessoriale alla sostenibilità”.
“La mozione rende giustizia alla facoltà del Consiglio comunale di discutere di argomenti di grande importanza per il presente e per il futuro”, ha detto Gianfranco Porcu (Psd’Az), “bisogna dare atto alla Regione che ha approvato legge che sostiene queste iniziative e al Comune che sostiene l’esperienza di Silì”.
L’assessore all’Energia Ivano Cuccu ha replicato spiegando che “la sfida è stata accettata dall’amministrazione comunale che ha incontrato la comunità di Silì e i rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato un convegno dedicato alle comunità energetiche. Abbiamo 1 milione 382mila euro per le energie rinnovabili all’interno del Pinqua e questo testimonia l’impegno dell’amministrazione comunale su questo tema strategico”.
Emergenza abitativa. Il Consiglio comunale ha esaminato poi l’interpellanza presentata dal centrosinistra su su “Emergenza abitativa, stato dell’arte e misure atte a contenerla”. A illustrarla è stata Francesca Marchi (Oristano più). “L’assenza di un assessore ai Servizi sociali”, ha detto, “in questo momento è particolarmente grave. Basta fare un giro in città per vedere quante persone fanno la fila nei punti di distribuzione di beni di prima necessità e quante sono costrette a dormire all’addiaccio. Complice l’aumento dei prezzi, la situazione è in peggioramento anche per l’emergenza abitativa”.
L’interpellanza è stata firmata anche da Giuseppe Obinu, Efisio Sanna, Carla Della Volpe, Umberto Marcoli, Maria Obinu, Massimiliano Daga e Francesco Federico.
Il sindaco Massimiliano Sanna ha risposto ai quesiti posti, spiegando che “il Comune dispone di un patrimonio abitativo di 70 alloggi, tutti assegnati ad eccezione di due per i quali è stata chiesta la riserva alla Regione. Sono 269 le persone che hanno partecipato al bando per assegnazione alloggi. A oggi sono stati assegnati 90 alloggi. La tempistica sull’assegnazione dipende da Area sulla base della disponibilità di alloggi. La graduatoria è del 2021, e quindi è recente, e un nuovo bando sarà fatto quando sarà necessario secondo le norme”.
Piano di lottizzazione. Il Consiglio comunale di Oristano, infine, ha adottato il piano di lottizzazione convenzionato “Su Cungiau de su Barroccu” in zona C2RU. La delibera, presentata in aula dall’assessore all’Urbanistica Ivano Cuccu, è stata approvata all’unanimità. La lottizzazione si trova nel prolungamento di via Campanelli, ha una superficie di 11.324 metri quadrati, interessa due comparti e prevede la realizzazione di sette case unifamiliari.
Il piano di lottizzazione prevede che i tratti di strada che non hanno caratteristiche di strade pubbliche siano interdette al pubblico transito con una sbarra o un cancello. I lottizzanti devono realizzare anche quota parte delle opere di urbanizzazione generali, cioè di quelle necessarie affinché la lottizzazione sia collegata al resto delle infrastrutture urbane. Il piano è stato adottato consentendo la monetizzazione degli standard S1 e S2 pari a 230 metri quadrati.