Le suore francescane lasciano Oristano, la loro casa diventerà un centro anziani

Lo storico asilo Boy, che da sei anni è gestito da una cooperativa, non chiuderà

La chiesa di San Saturnino e l’istituto “Immacolata Concezione”

Mercoledì, 14 dicembre 2022

Nonostante la comunità delle suore francescane missionarie di Assisi abbia lasciato Oristano già da alcuni giorni, non chiuderà l’asilo Boy, la scuola paritaria per l’infanzia che dal 2016 è gestita dalla cooperativa Dire Fare Giocare. Ma nei prossimi mesi, probabilmente tra aprile e maggio 2023, gli spazi che ospitavano le religiose, in via San Saturnino, in pieno centro storico, saranno ristrutturati e accoglieranno una struttura socioassistenziale destinata a persone anziane totalmente o parzialmente non autosufficienti, dotata anche di un centro diurno. E a gestirla sarà un’altra cooperativa, la Kcs Caregiver.

“Non riusciamo più a mantenere la struttura”, spiega suor Rosaria Pizzo, superiora delegata della madre generale per l’Italia delle suore francescane missionarie di Assisi. “In questo momento a Oristano, per motivi familiari, è rimasta una sola sorella. Purtroppo non è più possibile dare continuità alla nostra presenza in città. Poco più di dieci anni fa qui le suore francescane erano 12, negli ultimi tempi invece erano rimaste soltanto due sorelle”.

Nel mondo le suore missionarie francescane sono circa 560, di cui una novantina divise tra le sei comunità italiane ancora oggi attive. L’età media delle religiose è però molto elevata.

“Chiudere una comunità è sempre doloroso”, continua suor Rosaria Pizzo, “ma l’asilo Boy non si fermerà. Sono passate per la nostra scuola decine e decine di generazioni. La cooperativa Dire Fare Giocare continuerà a gestire la scuola, come fa ormai da diversi anni”.

L’asilo Boy, nato come centro di accoglienza per bambine orfane, fu inaugurato nel 1901 grazie all’iniziativa dei coniugi Vincenzo Boy e Vincenzina Carta. A guidarlo, per oltre cinquant’anni, è stata la figlia dei fondatori, suor Maria Vincenzina Boy Carta. La comunità delle suore francescane missionarie di Assisi lo ha gestito fin dalla metà del secolo scorso.

Gli immobili restano di proprietà delle suore, che hanno dato gli spazi in locazione alle cooperative. “Per quanto riguarda la struttura socioassistenziale che aprirà nel 2023”, conclude suor Rosaria Pizzo, “l’edificio ha bisogno di qualche lavoro di adeguamento. Stiamo dialogando perché le due coop possano lavorare e collaborare insieme”.

1 commento

  1. Questa decisione è stata molto intelligente, dò i miei migliori auguri alla nuova struttura.

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