Associazione Italiana persone Down e aziende insieme per l’inclusione lavorativa. È stato questo lo spirito del convegno di presentazione del progetto “Verso il lavoro”.
L’iniziativa impegnerà 23 persone con sindrome di Down attraverso un percorso finalizzato all’acquisizione di competenze professionali e di autonomia. È promossa dall’Aipd oristanese, presieduta da Clara Doni, con l’appoggio della Fondazione San Zeno, che ha creduto fosse possibile dare un impulso per l’inclusione lavorativa e per il cambiamento della comunità.
Proprio il concetto di comunità è stato al centro dell’incontro, durante il quale è emerso che ciò che l’associazione intende portare avanti può essere fatto solo entro i confini della comunità.
“L’autonomia non deve essere vista solo come una serie di cose che io so fare, ma deve essere più un modo di stare al mondo, una autonomia riconosciuta dalla società, sono adulto se vengo riconosciuto come tale”, è l’invito a riflettere formulato da Massimo Serra, coordinatore del progetto.
I punti salienti del progetto saranno: la creazione e costituzione di una equipe multi-professionale, composta da educatori e formatori; la predisposizione di piani personalizzati di autonomia e formazione professionale e un percorso di formazione mirato grazie al quale per 8 ragazzi verrà avviato un percorso finalizzato all’attivazione di stage e tirocini presso una rete di aziende.
Il delegato di Poliste, Andrea Lorenti, ha dato risalto al fatto che queste tipologie di progetti “coniugano politiche sociali e politiche economiche, sviluppano e valorizzano fasce di persone che potrebbero essere non attive, che paradossalmente potrebbero essere un peso per la collettività, ma che diventano risorsa per la comunità”.
Presente anche lo IAL Sardegna intervento con la Barbara Melis e l’agenzia per il lavoro sardo (ASPAL) con la responsabile del servizio di collocamento di Oristano. Si è parlato di formazione e delle nuove modalità di tirocinio presenti oggi.
La forza e la bontà del progetto sono state sottolineate anche dalla testimonianza di Roberta Sanna, la responsabile del Mistral 2, che ha raccontato come “avere dei lavoratori con SdD crea nelle persone una modifica nei comportamenti, iniziano a rendersi conto di tutta una serie di cose che prima non notavano e questo ha creato un miglioramento nei rapporti interpersonali”.
Si è fatto cenno durante il convegno anche alla speranza dell’associazione Cittadella di Sili di una comunità inclusiva, “luogo di incontro dove tutti possano vivere e lavorare ed integrarsi con le persone con SdD in ogni ambito della vita sociale”.
Al convengo ha preso parta anche l’assessora alle attività produttive Rossana Fozzi.
L’iniziativa si è chiusa con un workshop aperto alle aziende, utile per capire i bisogni del territorio.