C’è anche Paolo Mocci, garante delle persone private della libertà personale di Oristano, nel gruppo di lavoro previsto dal Protocollo tra ANCI e Garante Nazionale, riunito per la prima volta poco prima di Natale.
Il gruppo di lavoro vede anche il coinvolgimento e la partecipazione dei garanti comunali di Biella, Bologna, Brescia, Firenze, Milano, Roma, San Gimignano, Torino e Trani, individuati tra quelli con la più lunga permanenza nella funzione.
L’obiettivo principale del gruppo di lavoro è procedere alla redazione di linee-guida per i Comuni sui requisiti minimi da adottare per la nomina dei Garanti comunali, nella consapevolezza dell’importanza di prevedere tale figura a partire dall’aggiornamento degli statuti comunali per consolidare e sostenere la loro istituzione.
Tra i prossimi passi è stata annunciata anche la realizzazione di appositi incontri con i rappresentanti delle amministrazioni comunali e di informazione e formazione sull’importanza della figura dei garanti comunali.
La figura del garante comunale, avviata nel 2003, si sta gradualmente diffondendo sui territori, a tutela dei diritti umani delle persone private della libertà e della umanizzazione della pena detentiva. È stato un processo nato dai territori, dal livello locale che è anche il più vicino alle mura delle carceri, comunità specifiche dentro la città.
Il Protocollo tra ANCI e Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale era stato firmato lo scorso mese di luglio, con lo scopo di consolidare l’istituzione dei garanti e fornire un luogo di confronto e approfondimento nazionale.
L’accordo offre un supporto ai Comuni per fornire una cornice omogenea alla figura del garante comunale.
Ad aprile 2022 i garanti in Italia erano complessivamente 53: 48 nei Comuni, 7 provinciali e 16 esperienze avviate dalle Regioni e Province autonome.