
Venerdì, 3 febbraio 2023
Oristano maglia nera in Sardegna, insieme a Cagliari, per lo smog. In città lo scorso anno si è registrata una media annuale di Polveri sottili (PM10) pari a 27 microgrammi per metro cubo. La stessa cifra rilevata, appunto, a Cagliari.
È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign.
Stupisce come, considerano i dati relativi al pm10, Oristano abbia valori più alti di quelli medi registrati addirittura a Roma. La capitale si ferma a 25 microgrammi per metro cubo di polveri sottili.
Valori minori di quelli oristanesi si sono registrati anche in altre grandi città, come Bologna (25), Reggio Calabria (20), Genova (19), le Lombarde Lecco (22) e Varese (23), Bari (23) e Firenze (24), per citarne alcune.
La città di Eleonora ha fatto registrare anche una media annuale di 13 microgrammi per metro cubo di Biossido di azoto (NO2 ). I dati sono stati calcolati come media delle medie annuali delle singole centraline di monitoraggio ufficiale delle Arpa classificate come urbane (fondo o traffico). In città se ne trovano due: una in via Rockefeller e una in via Cima.
Oristano tra le città sarde è maglia nera anche per l’incremento registrato dalle polveri sottili (pm10) negli ultimi dieci anni. La “variazione media annuale” riporta la percentuale media di riduzione delle concentrazioni tra un anno e il suo precedente e fa riferimento ai dati raccolti da Legambiente tramite il rapporto Ecosistema Urbano tra gli anni 2011 e 2021.
A Oristano il valore ha avuto un incremento del 3%, pari a quello di Nuoro, che però lo scorso anno ha avuto una media di soli 19 microgrammi per metro cubo di pm10.
Per raggiungere i valori normativi in vigore dal 2030, la riduzione delle concentrazioni necessaria di Pm10 a Oristano dovrebbe essere del -25% rispetto alla media annua del 2022.
Le principali cause di produzione delle PM10 sono stufe a pellets o a legna che contribuiscono per il 45%, i motori diesel per il 15% e l’usura delle pastiglie freno e degli pneumatici per un altro 13%….da qui le azioni da intraprendere…
È probabile siano le nostre fabbriche
…aggiungerei anche le scelte degli oristanesi. Una mini- città , migliaia di macchine parcheggiate, tram vuoti. ma qualche volta prendiamoci le nostre responsabilità sulle scelte di vita! per fare 400 metri si prende l auto e si fanno circa quattro giri dell isolato in cerca di parcheggio. Facciamo un po di conti…
Meglio scappare verso il mare per respirare. Troppe auto, tantissime ferme, in un fazzoletto di città. Però al mare vedi 4 gatti.
a Oristano arrivano le auto di tutta la provincia per ogni accidente ospedali, analisi, Inps, agenzie varie, caaf, scuole, uffici, supermercati.
Per non dire dei pullman….sono centinaia ogni santo giorno andata e ritorno (tra poco i ragazzi dei paesi saranno costretti a fare anche le elementari in città) esclusa la domenica.
Per non scrivere del trasporto arst cittadino;
tanto vale lo mettano gratis, i bus viaggiano vuoti in costante perdita, con 2 / 3 passeggeri alla volta.