Martedì, 27 febbraio 2023
Continue aggressioni ai danni dei medici in estrema difficoltà per la carenza di personale, al punto che adesso nel reparto medicina dell’ospedale San Martino di Oristano scattano le limitazioni. Le ha disposte e giustificate in questo modo il primario Antonello Cossu che ha deciso di ridurre gli accessi e dunque le visite ai degenti, confermando di fatto la situazione drammatica del presidio ospedaliero cittadino.
A partire da ieri 27 febbraio e fino alla fine di marzo, nel turno di visite serale – dalle 19 alle 20 – verrà consentito l’accesso solamente ai familiari o caregiver “dei pazienti in condizioni di gravità clinica in imminente pericolo di visita, a insindacabile giudizio del medico di guardia, previa esibizione di autorizzazione scritta precedentemente rilasciata dal medico di reparto”.
Più libertà, invece, nel turno di visita post-pranzo: dalle 13 alle 14 infatti l’accesso non è vincolato alla gravità dello stato di salute dei pazienti, ma è permesso a tutti i familiari, che dovranno comunque accedere uno per volta.
Regolamentate anche le richieste di informazione che, come si legge nella comunicazione del primario “verranno date unicamente dalle ore 13 alle ore 14 dal lunedì al sabato” e non saranno garantire, invece, nella giornata di domenica, in quanto il personale sarà impegnato nell’assistenza ai malati ricoverati”.
“Ieri sera in sala d’attesa tantissime persone cercavano di capire cosa stesse succedendo”, ha spiegato Andrea Pala, parente di uno dei pazienti del reparto, segnalando il problema. “Un sanitario si stava occupando di raccogliere i nomi dei pazienti per verificare la gravità della loro condizione, impedendo ai parenti di far visita ai propri familiari degenti. Non è rimasto che arrendersi e tornare a casa”.
“Non metto in dubbio la gravità dell’aggressione e la motivazione dietro la decisione, ma questo, più che un atto dovuto, sembrerebbe quasi una ripicca. Negare il diritto di visita, decidendo chi è degno di ricevere i propri familiari e chi no, risulta inopportuno”, ha aggiunto Pala.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano: “Da anni ormai riceviamo richieste di aiuto da parte di pazienti e parenti disperati”, si legge in una nota del Comitato. “Non si riesce a sbloccare le liste d’attesa, non si fa più prevenzione, il territorio è al collasso. L’ospedale pure”.
“Una situazione drammatica in queste ore la sta vivendo il reparto di Medicina: tanti pazienti ricoverati, medici pochissimi e parenti esasperati che trovano nel sanitario che hanno di fronte il capro espiatorio con rischi di violenza, per ora verbale ma che, con gli animi esasperati può degenerare ulteriormente”, si legge ancora nella nota del Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano. “Da parte di tutti i cittadini sorge spontanea la domanda: ma chi in Assessorato gestisce la plancia di comando cosa sta facendo per risolvere questi problemi? Dove sono i medici promessi per la Medicina non molto tempo fa?”.
“Sappia caro assessore Doria che non ci accontentiamo di primi piani , tagli di nastri e di contro niente di fattivo”, conclude il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano. “Sappia che se siamo stati una spina nel fianco per il suo predecessore lo saremo ancora di più per lei”.
Sempre peggio, vergognoso, fate prima a chiudere tutto visto l’andazzo. Lavorare e usare cuore, empatia e rispetto.