Giovedì, 11 maggio 2023
Lezione amara per una classe del Liceo scientifico di Oristano che ha dovuto rinunciare a un piccolo viaggio di istruzione per una svista legata al pullman che avrebbe dovuto avere la pedana per una compagna disabile.
La denuncia arriva dal coordinatore della classe e dai docenti accompagnatori: “Abbiamo atteso mezz’ora il pullman senza barriere, ma non si vedeva neppure all’orizzonte. Il doveroso accertamento ci ha posto di fronte alla dura realtà: per una svista il mezzo era stato dirottato ad altri lidi e non ce n’erano altri a disposizione”.
“Una sberla doppia, se si tiene conto del suggerimento datoci dall’interlocutore della nota ditta oristanese che ci ha proposto come soluzione quella di prendere la studentessa in braccio per portarla sul pullman”, contestano ancora dalla scuola. Suggerimento rifiutato: “Il diritto all’autonomia non è retorica, come noi saliamo sul pullman con le nostre gambe, la nostra ragazza doveva salirci con le proprie ruote. Niente mezzo senza barriere? Niente uscita! Ahinoi: tutti in classe!”
“Agli aspetti amministrativi e legali penserà la segreteria della scuola. Per noi e, speriamo, anche per i nostri studenti, un doloroso momento di educazione civica”, commentano ancora i docenti.
“Non vogliamo denigrare il lavoro di nessuno e un sano realismo ci dice che tutti possiamo fare degli errori. Del resto, la pronta missiva di scuse giunta alla scuola non può che essere sinceramente accolta”, precisano i docenti coinvolti. “Resta un neo, la cui causa immaginiamo sia il profondo imbarazzo generato dalla presa di coscienza di una svista madornale; sono quelle parole a caldo che pesano come un macigno: non potete prenderla in braccio…. No, non possiamo! Infatti non lo abbiamo fatto, perché la dignità di una persona, i suoi diritti e quelli della sua famiglia non vengono mai meno, neanche per una poco attenta lettura di una proposta di contratto”.
La classe avrebbe dovuto effettuare una visita presso una Comunità di recupero di Morgongiori, con colloqui con gli operatori e gli ospiti. Per il viaggio della studentessa disabile era stata la stessa ditta che si è aggiudicata la gara a proporre due bus, di cui uno più piccolo, senza barriere, “non essendoci la possibilità in città di avere un pullman di cinquanta posti circa con la pedana di sollevamento e la zona riservata per assicurare la carrozzina”, precisano dalla scuola.
La soluzione dei due autobus, dei quali uno con pedana per disabili, ha comportato anche un sovrapprezzo del quale la scuola si era fatta carico.
Spero tanto vengano presi dei provvedimenti seri contro queste o questa persona. Inoltre mettete il nome, così facciamo una bella pubblicità. Vergognosooooo
Ai miei tempi la classe sarebbe comunque andata in gita ed io sarei rimasto a scuola, o avrebbero cercato di contattare i miei genitori per farmi riportare a casa.
Quindi, lietissimo di sapere che la dignità di cittadino anche di chi abbia una disabilità inizia ad avere un valore presso la mia comunità, anche se profondamente amareggiato di constatare che, tuttavia, la realtà oggettiva quotidiana ed empirica di questo Paese non voglia ancora cambiata di mezza virgola.