Più servizi, più barche in transito: bilancio non più in rosso per il porto turistico di Torre Grande

Il presidente delle Marine Oristanesi Gianni Salis: "Ripianate le perdite dei precedenti esercizi grazie all'utile di 128.000 euro del 2022"

Il porto turistico di Torre Grande

Martedì, 13 giugno 2023

Più imbarcazioni in transito, perdite economiche ripianate e più dipendenti per il porto turistico di Oristano, che guarda con fiducia alla stagione estiva alle porte. “I segnali sono confortanti”, dice il presidente delle Marine Oristanesi, Gianni Salis, “nel 2021 abbiamo registrato 91 transiti, che sono saliti a 158 nel 2022. Nei primi cinque mesi del nuovo anno siamo già arrivati a 55. Pensiamo riusciremo a superare i dati del 2022. Il trend è positivo”.

Salis guida le Marine Oristanesi dal mese di giugno di due anni fa. “Per questa ragione”, ha spiegato, “i dati del 2021 sono riferibili per organizzazione e per aspetti contabili alla presidenza precedente”. Proprio ieri l’assemblea dei soci si è riunita per l’approvazione dei bilanci del 2021 e del 2022. “A fine 2021”, ha evidenziato Salis, “avevamo già approvato come nuovi soci il bilancio 2020, chiuso con una perdita di 25.392 euro. Nelle scorse ore abbiamo quindi esaminato il bilancio 2021, che ci ha visto solo osservatori perché siamo arrivati nel secondo semestre. Questo si è chiuso con un’ulteriore perdita di 39.922 euro”.

“La struttura portuale è la stessa della precedente amministrazione, le tariffe non sono state modificate nonostante gli aumenti dei costi, in particolare per l’energia, e siamo in attesa della determinazione della Regione, perché l’Agenzia delle Entrate ha aumentato del 25% i canoni della concessione per quest’anno. Inoltre”, ha proseguito il presidente delle Marine Oristanesi, “a febbraio 2022 il personale della società è passato da tre a nove dipendenti. Abbiamo infatti assunto gli operatori che in precedenza svolgevano servizi portuali affidati a esterni, con una convenzione. Il risultato utile del bilancio 2022, al netto delle imposte, è di 128.002 euro. È stato così possibile ripianare le perdite degli esercizi precedenti e mettere la società in sicurezza finanziaria e patrimoniale. È stato faticoso ma ci siamo riusciti”.

“Al momento”, ha detto ancora Salis, “abbiamo una concessione formale fino al 2033 per il porto turistico. Con le sentenze del Consiglio di Stato e della Consulta, parrebbe che, per la direttiva Bolkestein, debbano essere riviste le concessioni. Non sappiamo se questa vicenda ci riguarderà. Siamo in attesa di sviluppi, ma se dovesse sbloccarsi la situazione anche per noi e dovesse essere confermata la concessione fino al 2033, abbiamo molte cose da fare in agenda che finora abbiamo rinviato per via dell’incertezza”.

Una di queste è la ricostruzione del centro servizi con bar-ristorante, distrutto da un incendio nel settembre 2019. “Nel frattempo”, ha sottolineato il presidente delle Marine Oristanesi, “abbiamo ampliato i servizi in porto. Nella parte della banchina pesca stanno sorgendo i ricoveri attrezzi per i pescatori: manufatti amovibili che rendono il porto più vivibile. Abbiamo anche un nuovo servizio di aiuto per il rifornimento di carburante per quelle imbarcazioni a vela che, in bassa marea, non riescono a raggiungere il distributore. Abbiamo riordinato il piano degli ormeggi e sistemato l’isola ecologica, alla quale si può accedere con un badge; abbiamo reso operativo il molo andato distrutto anni fa da una mareggiata e a breve dovremmo riuscire a riattivare il servizio bar e somministrazione pasti. Se si sblocca la questione delle concessioni, contiamo infine di realizzare al posto delle strutture andate bruciate nel 2019 un nuovo centro servizi, che in passato aveva un’attività commerciale e il ristorante. Quindi, in futuro, il bar e servizio somministrazione pasti potrebbe essere inglobato o affiancato dal ristorante”.

“Dallo scorso 10 aprile abbiamo tutti i posti barca occupati: 418 per il diporto e intorno ai 140 posti per il settore pesca. A questi”, ha spiegato Salis, “si aggiunge una decina di posti per le imbarcazioni in transito, che dobbiamo lasciare liberi per legge. Con i pescatori ora c’è un rapporto cordiale e di rispetto reciproco, dopo anni difficili. Con il bilancio del 2021 è stata risolta la vicenda dei canoni non pagati. La società, in sostanza, si attribuiva crediti da riscuotere dai pescatori che però non erano esigibili, perché non c’era un contratto. Abbiamo sanato quella situazione dal punto di vista contabile. Dall’anno scorso i pescatori pagano le tariffe concordate per i servizi generali, quindi il ritiro rifiuti, l’illuminazione notturna, la vigilanza del porto. Acqua e corrente, che erano state staccate, ora vengono di nuovo erogate”.

Poi ci sono gli interventi di riqualificazione e potenziamento del porto turistico da 7.295.000 euro (1.020.000 euro di fondi regionali e 6.275.000 euro a valere sul finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità). “Il Comune ha già fatto il bando e a breve aggiudicherà i lavori”, ha ricordato il presidente delle Marine Oristanesi.

Si parla di opere di svellimento degli impianti elettrici e meccanici esistenti e di demolizione dei cavidotti presenti a ciglio delle banchine e a profilo dei pontili. Saranno demoliti anche gli impalcati dei pontili esistenti. Non verrà eseguito il dragaggio, ma il fondale sarà ripulito dai rifiuti, con l’ausilio di mezzi meccanici e operatori subacquei. Prevista anche una manutenzione straordinaria della sovrastruttura dei pontili; saranno realizzati nuovi impianti idrici ed elettrici e una nuova rete antincendio. Saranno installati ex novo gli arredi di banchina.

“Il Comune si è impegnato anche per un progetto sul dragaggio”, ha concluso Salis, “la documentazione ora è al vaglio del Ministero dell’Ambiente, per la valutazione di impatto ambientale. Il problema del mancato dragaggio è per noi una grande limitazione”.

1 commento

  1. Porto turistico, porto industriale e aeroporto di Oristano-Fenosu sono tre infrastrutture che devono, ripeto devono, funzionare al meglio. Senza di ciò un territorio è tagliato fuori da ogni corrente di sviluppo. Oristano o lo capisci o resterai sempre un paesino senza senso.

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