Martedì, 29 agosto 2023
In provincia sono numerosi i Comuni nei quali potrebbero essere installati impianti agrivoltaici e parchi eolici. E sono diversi i sindaci che si stanno mobilitando per tutelare i propri territori. Va in questa direzione la richiesta che il centrosinistra ha inviato al sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna.
I rappresentanti della minoranza in Consiglio comunale hanno proposto di convocare un incontro con i sindaci dei Comuni della provincia per “condividere informazioni relative agli impianti e definire strategie che portino vantaggi alle popolazioni” e di dialogare con la Regione affinché si esamini “la possibilità di studiare interventi normativi che possano regolamentare in modo più efficace tali iniziative energetiche”.
Il primo firmatario dell’interrogazione è il consigliere comunale Umberto Marcoli, esponente del gruppo Oristano Più. Ma la proposta è stata sostenuta anche dagli altri consiglieri del gruppo civico (Efisio Sanna, Carla Della Volpe e Francesca Marchi), da Maria Obinu, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu del Pd e da Francesco Federico di Oristano Democratica e Possibile.
Gli otto consiglieri della minoranza hanno evidenziato che in provincia di Oristano sono in fase di sviluppo numerose proposte significative in tema di energie rinnovabili. E hanno citato i progetti di “impianti per la produzione di energia fotovoltaica, che coprono una superficie stimata di oltre 500 ettari e interessano diversi comuni, tra cui Oristano, Marrubiu, San Nicolò d’Arcidano, Siamaggiore, Zeddiani, Milis, Paulilatino, Bauladu e tanti altri”.
E ancora. “Centinaia di torri eoliche con una capacità di 6 Mw ciascuna e altezze superiori ai 200 metri. Progetti per impianti eolici off-shore che si estendono dalle coste di Oristano fino ad Alghero e Porto Torres, con torri eoliche che superano i 300 metri di altezza. Sembrerebbe”, si legge nel testo dell’interrogazione, “che aree del porto industriale di Oristano fungano da hub per questi impianti eolici off-shore”.
“Tali progetti”, sottolineano Marcoli e gli altri consiglieri, “gestiti da grandi multinazionali, sembrano non portare benefici diretti ai territori coinvolti in termini di riduzione dei costi energetici e non sembrano essere stati condivisi in modo adeguato con le comunità locali e le parti politiche”.
Dal centrosinistra è arrivata anche la richiesta che “tali iniziative siano a favore di una riduzione dei costi energetici delle amministrazioni pubbliche locali, delle imprese e soprattutto delle famiglie”.
Per tutelare il territorio bisogna tutelare la proprietà privata.
Se l’impianto fotovoltaico è costruito con il consenso del proprietario del terreno nessuno deve poter obiettare.
Non ci servono leggi comuniste.