Ancora niente lavori a Villa Eleonora, va rivisto il progetto di riqualificazione

Completato il primo intervento, il Comune di Oristano dovrà cercare un nuovo finanziamento

Villa Eleonora – Foto comune.oristano.it

Giovedì, 26 ottobre 2023

Nel 2021 il Comune aveva pubblicato il bando di gara per la riqualificazione del parco e della villa Eleonora d’Arborea, tra Oristano e Silì, e la sistemazione viabilità di accesso in vico II Volta. Sono trascorsi due anni e di quei lavori nessuna traccia. L’intervento rientra tra i progetti finanziati con il programma Oristano Est. La villa, di proprietà dell’associazione onlus Casa di riposo Eleonora d’Arborea, avrà destinazione pubblica, con funzioni di caffetteria, ristorante, sale per attività culturali.

In queste settimane gli uffici stanno revisionando il progetto, per via dell’aumento di alcuni prezzi e perché alcune opere collaterali inizialmente previste in questo intervento verranno invece realizzate con il parco lineare. Si spera di riuscire finalmente ad appaltare le opere entro la fine dell’anno, per non correre il rischio che l’intervento venga definanziato.

Lo stanziamento economico del primo lotto è di 650.000 euro. L’edificio ha una superficie coperta di 256 metri quadrati, nella prima fase si provvederà al rifacimento delle coperture e al recupero di un piccolo spazio al piano terra che potrà essere utilizzato per organizzare spettacoli e concerti serali.

Per completare le opere servirà un secondo lotto. E bisognerà andare alla ricerca di un nuovo finanziamento, almeno da 2 milioni di euro. L’obiettivo è quello di trasformare questo spazio in un polo culturale per ospitare mostre, concerti all’aperto e al chiuso.

L’area oggetto dell’intervento ha una superficie complessiva di circa 14 ettari. La proprietà resta dell’associazione Casa di riposo Eleonora d’Arborea, con la quale il Comune di Oristano ha firmato un accordo per la concessione d’uso della villa storica e delle aree intorno.

La Villa Eleonora appartiene al lascito che l’artista Vandalino Casu, nel 1886, assegnò al Comune di Oristano per dare ricovero ai poveri e ai senzatetto. L’edifico, dimora personale di Casu, circondato da orti, vigneti, frutteti e uliveti, doveva possedere una notevole qualità architettonica, tanto che nel 1876 ricevette un premio al “Concorso dei poderi sardi”. Nel 1939 la villa fu trasformata in orfanotrofio, gestito dai francescani, per accogliere i bambini abbandonati. Successivamente è stata abbandonata e occupata abusivamente per alcuni anni.

3 Commenti

  1. Che bella storia di degrado… un’altra opera di fantascienza che non avrà mai un termine o, qualora ci giunga, sarà inutile perché progettata decenni prima… Oristano…

  2. Ma perché le persone sono obbligate a finanziare con le tasse il restauro di una villa per un importo finale di 2.650.000 euro? Per fare ristorante, caffetteria e sala mostre ci sono già tanti privati.

  3. Se Vandalino Casu donò al Comune la sua villa per scopi umanitari, forse sarebbe corretto che anche l’attuale amministrazione rispettasse le sue volontà.

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