Torna la crisi in Consiglio comunale? Per mezz’ora in aula manca il numero legale

Nuovo segnale dai tre consiglieri di Prospettiva Aristanis

Foto d’archivio

Giovedì, 19 ottobre 2023

Nuovo scossone a Palazzo degli Scolopi. Questa sera il presidente del Consiglio Peppi Puddu è stato costretto a sospendere la seduta per mezz’ora per via della mancanza momentanea del numero legale.

Dopo la discussione del primo punto all’ordine del giorno, un’interrogazione presentata dalla minoranza sui lavori di riqualificazione della zona del Foro Boario, il consigliere del Partito Democratico Giuseppe Obinu ha chiesto la verifica del numero legale. I presenti dopo l’appello erano soltanto 12, visti i forfait di numerosi consiglieri e le assenze giustificate di Fulvio Deriu (Fratelli d’Italia) e Francesco Pinna (Udc).

Avevano lasciato momentaneamente il proprio posto gli esponenti del centrosinistra e i “ribelli” di Prospettiva Aristanis, Paolo Angioi, Davide Tatti e Gianfranco Licheri, sempre più critici con la maggioranza e con il sindaco Massimiliano Sanna, che non ha dato loro voce nell’esecutivo.

Chi mai ha lasciato l’aula consiliare è l’indipendente Sergio Locci, che finora ha sempre seduto tra i banchi della minoranza, ma più volte ha prestato soccorso al primo cittadino.

Dopo la sospensione, i consiglieri di centrosinistra e quelli di Prospettiva Aristanis hanno ripreso posto e la seduta è ripresa con i successivi punti all’ordine del giorno, tra cui il riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive.

Quello di stasera è l’ennesimo campanello d’allarme per la maggioranza di centrodestra e per Sanna, che veste la fascia tricolore dall’estate 2022. Da mesi crisi interne alla maggioranza stanno condizionando l’attività del Consiglio comunale. Lo scorso luglio Sanna si era dimesso, ma era poi tornato sui suoi passi due giorni prima di Ferragosto.

3 Commenti

  1. senza pudore, ma non vi vergognate quando uscite per strada? Avete una famiglia, dei figli, con quale coraggio vostri figli possono dire, “mio padre è consigliere comunale”

  2. Due giorni prima della sua decadenza, a prescindere che fosse ferragosto o meno, ha fatto la sceneggiata calendario alla mano, altro che bene dei cittadini. Se davvero ne avesse voluto il bene se ne sarebbe tornato a casa piuttosto che stare a capo di una maggioranza dove ognuno fa il proprio interesse

  3. gli unici responsabili di questa buffonata che si trascina dalla campagna elettorale per l’elezione del sindaco nel 2022 sono gli oristanesi che hanno votato un’ammucchiata di incapaci perchè non dovevano vincere i comunisti. I comunisti e i fascisti non esistono più, esistono cittadini amministratori che vanno votati sulla base dei curriculum, delle competenze e della serietà con la quale voglio servire la città. Praticamente tutto quello che manca o quasi a questa scalcinata, che ormai non definirei più maggioranza. Stendiamo un velo pietoso nei confronti di chi si è venduto al partito del sindaco, nominato nell’articolo, se non per il proprio eventuale tornaconto in vista delle elezioni regionali e non di certo per coerenza e dignità… oggi c’è libeccio e vado a destra, domani tramontana e vado al centro, dopodomani uno scirocco che speriamo spazzi via certa gente come il pontile di Torregrande…

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