Martedì, 21 novembre 2023
Non più un alloggio temporaneo in via Cagliari, nei locali dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, ma in due case popolari. Una soluzione, però, non per tutti: la scorsa settimana la Giunta comunale di Oristano ha deliberato l’assegnazione in regime di riserva di due appartamenti di edilizia residenziale pubblica a due famiglie rom con figli minorenni a carico.
Lo scorso settembre, in seguito all’incendio che ha devastato i locali dell’ex mattatoio di viale Fondazione Rockefeller, la comunità rom cittadina era stata costretta a lasciare quell’area. In un primo momento il Comune aveva trovato l’accordo per accogliere le famiglie, 15 persone in tutto, nei locali dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Poi, però, non se n’è fatto nulla.
“Potevano sorgere problemi di sicurezza”, ha spiegato l’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru, “abbiamo preferito una soluzione alternativa. Non c’è alcuna ragione eclatante”.
La decisione di assegnare due case popolari, ha però tagliato fuori sei persone. “È stata data priorità alle famiglie con minori”, ha aggiunto Murru, “un’altra casa verrà assegnata a un’altra famiglia oristanese, sempre con figli a carico”.
Nei giorni scorsi la decisione dell’esecutivo è stata duramente criticata dall’Asce, l’Associazione sarda contro l’emarginazione. “La delibera sull’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica va ritirata”, secondo l’Asce. “La precedente deliberazione prevedeva l’aggiudicazione di tre case ad altrettante famiglie rom. Anziché procedere celermente si decide di andare avanti con l’assegnazione ma solo per i nuclei con minori, tagliando fuori di fatto la famiglia di soli adulti”.
Intanto alcune delle famiglie rom sono ancora sistemate nel vecchio campeggio di Torre Grande, dove si sarebbero verificati già alcuni probelmi logistici.
Non sono un razzista, però non mi sembra giusto dare la possibilità di avere un alloggio popolare a queste persone quando a oristano ci sono tantissime famiglie con figli minori che avrebbero più diritto.
quello che in realtà mi fa venire l’orticaria è la consapevolezza che trattandosi di una casa popolare non ci sarà nessuno che verificherà il rispetto dei pagamenti degli affitti, il rispetto della stessa struttura affinché non si realizzino abusi il fatto che si rispettino le basilari regole di civile convivenza. Questo vale tanto per i rom quanto per gli altri aventi diritto oristanesi. Staremo a vedere se nel tempo le cose miglioreranno …….Buona fortuna a che andrà a vivere in queste case
Che schifo, sto per vomitare. Non c’è proprio giustizia l!!
bravo Matteo sono d’accordo molte famiglie sono in attesa da molto tempo di una casa popolare e loro belli belli gli danno le case tocca fare gli zingari anche noi
siamo italiani residenti di Giugliano e fra poco ci daranno lo sfratto a 40 famiglie siamo disperati ci sono molti bambini e persone malate ma non importa a nessuno nemmeno al Sindaco che dovrebbe aiutare le persone , purtroppo meglio essere stranieri in questo paese ,
bene… così potranno fare falò anche nelle case popolari🤨