Giovedì, 25 gennaio 2024
Vivono ormai nell’incertezza due assistenti domiciliari per disabili, che da mesi subiscono continui ritardi nei pagamenti delle retribuzioni per il progetto “Ritornare a casa”. Tra mail di sollecito, telefonate e lamentele agli uffici, è sempre difficile capire quando arriverà il tanto atteso stipendio.
“È da quasi un anno che si verificano questi ritardi”, ha spiegato una delle assistenti. “Siamo al 25 di gennaio e ancora non abbiamo ricevuto la retribuzione di dicembre. Prestiamo servizio anche in altri comuni nell’ambito del progetto “Ritornare a casa”, e lì i pagamenti arrivano puntualmente entro la prima settimana o al massimo la metà del mese. Non è chiaro perché a Oristano si verifichino questi ritardi”.
“Ogni mese il commercialista prepara puntualmente le buste paga, che vengono trasmesse agli uffici comunali. A quel punto spetta al Comune emettere i mandati”, ha aggiunto una delle autrici della segnalazione. “Se prima tutto procedeva con puntualità, da parecchi mesi a questa parte i pagamenti avvengono sempre qualche giorno più in là. Ormai arriva il momento di ricevere la busta paga successiva e ancora non abbiamo ricevuto quella del mese precedente”.
La situazione è stata fatta presente agli uffici svariate volte. “La madre della persona che assistiamo sollecita puntualmente a partire dalla metà del mese”, ha dichiarato la collega. “Ma anche stavolta, come nei mesi precedenti, si trova sempre una scusa. Ci hanno avvisate che le liquidazioni di gennaio sono state emesse il 23, ma dei mandati non si sa ancora nulla. Solamente a dicembre siamo riuscite a ricevere il pagamento prima della fine del mese, perché la madre dell’assistito ha sollecitato in modo che arrivassero prima di Natale, per farci vivere le feste con serenità”.
“Se il budget è già a disposizione degli uffici, perché questi ritardi? Sta a loro organizzarsi e far pervenire i pagamenti in tempi utili e a cadenza mensile fissa”, ha concluso una delle assistenti. “Ormai è impossibile organizzarsi per le spese di casa, perché non sappiamo mai quando riceveremo le retribuzioni che ci spettano. Si tratta dei nostri stipendi e sono per noi indispensabili, questi ritardi sono diventati inaccettabili”.