Giovedì, 22 febbraio 2024
Il Comune di Oristano dovrà riappaltare i lavori per la riqualificazione del parco e della villa “Eleonora d’Arborea”, con la sistemazione della viabilità di accesso in vico II Volta. L’azienda che si era aggiudicata i lavori – l’impresa edile Caredda di Quartu Sant’Elena – infatti, non ha mai ottemperato alla richiesta di documentazione per la stipula del contratto.
Con una determinazione dirigenziale del Settore lavori pubblici e manutenzioni, Servizio trasporti viabilità e segnaletica, il Comune – che ha richiesto i documenti all’azienda nel mese di giugno 2022 e li ha sollecitati a luglio dello stesso anno – ha revocato l’aggiudicazione definitiva dei lavori.
L’annuncio dell’incarico all’azienda era stato dato nel mese di settembre 2021, ma a ottobre dello scorso anno gli uffici avevano dovuto revisionare il progetto iniziale per via dell’aumento di alcuni prezzi e perché alcune opere collaterali inizialmente previste nell’intervento erano state inserite nelle opere del parco lineare.
L’intervento rientra tra i progetti finanziati con il programma Oristano Est. La villa, di proprietà dell’associazione onlus Casa di riposo Eleonora d’Arborea, avrà destinazione pubblica, con funzioni di caffetteria, ristorante, sale per attività culturali.
Lo stanziamento economico del primo lotto è di 650.000 euro, con il quale si saranno riqualificate le coperture e recupero di un piccolo spazio al piano terra, da utilizzare per organizzare spettacoli e concerti serali.
Per completare le opere servirà un secondo lotto, che richiederà un nuovo finanziamento.
L’area oggetto dell’intervento ha una superficie complessiva di circa 14 ettari. La proprietà resta dell’associazione Casa di riposo Eleonora d’Arborea, con la quale il Comune di Oristano ha firmato un accordo per la concessione d’uso della villa storica e delle aree intorno.
La Villa Eleonora appartiene al lascito che l’artista Vandalino Casu, nel 1886, assegnò al Comune di Oristano per dare ricovero ai poveri e ai senzatetto. L’edifico, dimora personale di Casu, circondato da orti, vigneti, frutteti e uliveti, doveva possedere una notevole qualità architettonica, tanto che nel 1876 ricevette un premio al “Concorso dei poderi sardi”. Nel 1939 la villa fu trasformata in orfanotrofio, gestito dai francescani, per accogliere i bambini abbandonati. Successivamente è stata abbandonata e occupata abusivamente per alcuni anni.