Mercoledì, 27 marzo 2024
Soluzioni per il reclutamento del personale sanitario, il potenziamento degli Ascot, il reintegro in chiave volontaria dei medici in pensione, il potenziamento delle guardie mediche e dei reparti ospedalieri e l’attivazione di un tavolo interistituzionale per l’impiego straordinario nel servizio civile dei medici delle forze armate. È stato rilanciato ieri in Consiglio comunale a Oristano il documento dei sindaci del territorio per affrontare l’emergenza sanità, rafforzato ora da una mozione in difesa della sanità pubblica approvata all’unanimità (22 voti a favore) dall’assemblea civica.
La mozione impegna il sindaco Massimiliano Sanna e la Giunta a esprimersi incondizionatamente, continuando con l’impegno profuso, a sostegno della salute pubblica, per il suo rafforzamento, sviluppo, finanziamento e radicamento territoriale, e a proseguire le azioni e gli interventi nei confronti della Regione e di chi governa la sanità, per rappresentare le esigenze del territorio e delle sue componenti sociali e professionali, per il sostegno della sanità pubblica e dei servizi sanitari, a partire dalla continuità assistenziale territoriale e di medicina generale e di una riorganizzazione e innovazione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari.
La mozione è stata firmata dai consiglieri della minoranza di centrosinistra Carla Della Volpe, Efisio Sanna, Francesca Marchi, Umberto Marcoli, Maria Obinu, Massimiliano Daga, Giuseppe Obinu e Francesco Federico.
Carla Della Volpe (Oristano più) ha illustrato i contenuti del documento, evidenziando “le criticità dell’ospedale San Martino, causate della carenza di personale che determina una situazione di costante affanno, l’insufficiente numero di medici di base e di pediatri nel territorio provinciale, il servizio di guardia medica che continua a funzionare a singhiozzo, gli Ascot che aprono pochi giorni alla settimana, gli elevati tempi di attesa e la sospensione di moltissime prestazioni, alcune anche legate a patologie gravi, la continuità assistenziale ridotta ai minimi termini che rischia di non assicurare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”.
“La mozione”, ha detto Della Volpe, “è a sostegno della salute pubblica, evidenziando, tra le altre cose, quanto prevede l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che ha tra i suoi obiettivi la salute e il benessere per tutti e per tutte le età. Per raggiungere questo obiettivo occorre una grande forza politica e istituzionale”.
Roberto Pisanu (Oristano al centro) ha sottolineato come “a fronte di una gravissima mancanza di medici, i sindaci e la Regione non siano nelle condizioni di risolvere i problemi della sanità”.
Per Efisio Sanna (Oristano più) “si stanno facendo i conti con una politica sanitaria disastrosa, frutto di decenni di errori commessi dalla politica”.
Paolo Angioi (Prospettiva Aristanis) ha sottolineato la complessità del problema: “Tutti possono fare qualcosa per migliorare, ma nessuno può risolvere veramente tutto. CI vuole una visione d’insieme complessiva che è in mano alla politica”.
Secondo Vincenzo Pecoraro (Udc) “il colpo di grazia alla sanità, in Sardegna, è stato dato dall’Ats. Un essere fiabesco per alcuni, ma purtroppo reale per i sardi. L’Ats è stata amministrata per produrre utili, tagliando il personale attraverso il mancato reintegro delle cessazioni e trasferimenti. Oggi facciamo i conti con la carenza di personale medico, infermieristico e tecnico. La nota dolente, difficilmente risolvibile, è il ricorso ai medici in affitto: non li vuole nessuno, ma senza di loro avremmo chiuso la sanità pubblica”.
“La pandemia è stata la punta dell’iceberg di una situazione che era già molto grave”, ha detto Maria Obinu (Progetto Sardegna). “In Sardegna la situazione è più grave per la caratteristiche dell’isola, ma il problema della sanità pubblica è nazionale. Si vuole andare verso la sanità privata a discapito di quella pubblica, gli indizi ci sono tutti. Mi aspetto risposte dal nuovo assessore regionale e dai rappresentanti del territorio”.
Per Sergio Locci (Aristanis) “limitare l’accesso ai corsi di medicina è stato un totale fallimento, spero che i disegni di legge per l’eliminazione delle barriere possano consentire la libera partecipazione dei giovani che ambiscono a diventare medici. Non credo che la nuova Giunta regionale possa risolvere tutti problemi, ma potrà mettere mano a numerose criticità come quella del Centro unico di prenotazione, che ha trasformato la Sardegna in un unico grande ospedale”.
Giuliano Uras (Oristano al centro) ha sottolineato come la sanità sia una delle emergenze maggiori in tutta Italia: “È un problema sociale e non solo sanitario. La nuova Giunta deve fare tutto il possibile, ma di certo non potrà trovare i 450 medici che mancano in Sardegna”.
Il sindaco Massimiliano Sanna è intervenuto sottolineando l’importanza di una mozione che consente di mantenere alta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un tema fondamentale come quello della sanità: “Purtroppo più di una volta mi sono sentito impotente perché come amministratori comunali non abbiamo strumenti a disposizione. Ma nessuno abbia dubbi: le istituzioni, la nostra per prima, e l’opinione pubblica hanno il faro costantemente puntato sui temi della sanità. Per definire una strategia efficace occorre però conoscere i propri interlocutori e in questo momento manca quello principale: la Regione. Appena si insedierà chiederemo immediatamente un incontro all’assessore della Sanità”.
Il sindaco Sanna ha ricordato che l’azione continua del Comune, del Distretto sanitario e delle parti sociali, si è tradotta in innumerevoli documenti, incontri, manifestazioni: “Mi limito a ricordare i confronti con l’assessore Doria e con il direttore generale dell’Asl Angelo Serusi, le manifestazioni per la difesa della sanità e dei diritti dei cittadini. Ma ci tengo anche a evidenziare l’impegno del direttore generale della Asl di cui non possiamo sottovalutare l’azione e anche i risultati ottenuti in un quadro di oggettiva difficoltà, peraltro comune a ogni realtà d’Italia. La mancanza di medici, dovuta a macroscopici errori di programmazione vecchi di decenni, è alla base dell’attuale crisi. La nascita degli Ascot, l’apertura di nuovi reparti in ospedale (come Neurologia o Neuroriabilitazione), l’avvio di nuovi servizi (come quello recentissimo sui disturbi alimentari) e di nuovi macchinari (la tac) testimoniano però come l’attuale dirigenza stia cercando di trovare soluzione alle criticità”.
“Detto questo“, ha concluso il sindaco, “non si possono trascurare le innumerevoli difficoltà, che non più tardi di due mesi fa ci hanno portato, insieme ai presidenti dei Distretti sanitari di Ghilarza-Bosa, Ales-Terralba e Oristano, a consegnare un documento al prefetto Salvatore Angieri per denunciare le gravi condizioni in cui versa la sanità nel territorio. Il documento prende atto del perdurare della crisi sanitaria che investe il comune capoluogo e i centri periferici, le strutture ospedaliere e i servizi di base”.
L’unica cosa che devono fare è abolire il monopolio dello stato nella sanità e aprirsi al libero mercato.
I monopoli sono costosi ed inefficienti, aumentare la spesa non migliorerà il servizio.
Spero che la Todde nomini assessore alla sanita’ Desiree Manca.