Non più solo il sogno, i giovani vogliono osare. Porte aperte dalla politica

Una discussione aperta ha inaugurato il Festival “Desiderabili futuri”

I giovani intervenuti alla “discussione aperta”

Mercoledì, 26 giugno 2024

Dal sogno della canzone di Roberto Vecchioni “Sogna, ragazzo sogna” al verbo osare. È stata questa la “staffetta” ideale che ha sancito il passaggio di testimone dal Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto un anno fa, al Festival “Desiderabili futuri”, inaugurato ufficialmente questo pomeriggio al Chiostro del Carmine di Oristano.

Il Festival, promosso da Legacoop Sardegna, Forum Disuguaglianze e Diversità e Dromos, con la collaborazione di Legacoop Nazionale, ASviS, CRU Unipol e Consorzio 1 Università di Oristano, e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Sardegna e del Comune di Oristano è stato aperto dagli interventi del presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori e di Andrea Morniroli, Co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. Tra i primi momenti della rassegna, una discussione aperta – coordinata da Fabrizio Barca (co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità) – che ha avuto quali protagonisti i giovani di Generazioni Legacoop e delle organizzazioni in rete con il Forum Disuguaglianze e Diversità, che nei mesi scorsi si sono confrontati ed espressi in merito ai temi lanciati dal festival.

Fiducia, riconoscimento e capacita di osare: sono tra le parole emerse durante i momenti di confronto che hanno anticipato il festival.

“A differenza del verbo aspirare, il verbo osare ha al suo interno il coraggio”, ha detto una giovane intervenuta.

I giovani si sono confrontati anche attorno al concetto di co-partecipazione, cura e impegno.

“Chiediamo co-partecipazione perché non vogliamo essere una quota, ma vogliamo avere valore”, ha sottolineato un giovane nel suo intervento. Non è una staffetta tra gli adulti e noi giovani, ma insieme dobbiamo andare verso il futuro”.

“Per questo abbiamo parlato anche di cura e da qui l’impegno”, ha detto ancora. “Noi ci vorremo davvero confrontare e non parlare di ciò che non sta andando”.

“Ci si aspetta responsabilità dai giovani, senza dar loro spazio”, l’intervento di una terza giovane. “Sentiamo la necessitò di moltiplicare gli spazi di confronto”.

“Nel dibattito pubblico i giovani vengono visti come immobili e chiusi in uno spazio”, sono le parole di una quarta giovane intervenuta. “Vogliamo contrastare questa narrazione tossica usata dalla politica per deresponsabilizzarsi”

Sono arrivate anche le richieste per gli adulti: “Chiediamo alla classe dirigente se sono pronti ad accettare la nostra voglia di osare e che sappiamo auto-riconoscerci”, ha detto ancora la giovane. “Chi ci precede è pronto a rinunciare agli spazi di potere? Chiediamo politiche per i giovani, ma soprattutto per i giovani”.

La risposta è arrivata durante l’intervento dell’assessora della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna Ilaria Portas. “Sono assessora da tre mesi”, ha detto la rappresentante della Giunta Todde, “e ho avuto bisogno di dire una cosa, che avrei aperto il mio assessorato ai giovani. Mi hanno inoltrata di richieste, segno che nessuno lo aveva mai detto se i giovani hanno tanto da dire”.

“Hanno parlato in modo così consapevole che possono insegnare anche a chi è più adulto”, ha detto ancora Ilaria Portas. “Stiamo lavorando anche insieme a loro e per farlo dobbiamo ascoltarli”.

“Abbiamo proposte scritte che arrivano dalle Consulte giovanili”, ha concluso l’assessore regionale. “Le leggi non si fanno nelle aule, ma ascoltando i bisogni. Ciò che facciamo in assessorato è ciò che ci dicono i giovani. Ci hanno chiesto spazi, ma noi finora non glieli avevamo dati”.

Il primo pomeriggio del festival ha visto anche la partecipazione di Stefano Massini, che il quotidiano La Repubblica ha definito “raccontastorie del momento”: per lui tanta partecipazione e diversi minuti di sentiti applausi.

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Domani la seconda giornata di festival “Desiderabili futuri. Senza disuguaglianze, per un mondo sostenibile”. Giornata fitta di appuntamenti che si apre alle 9.30 al Chiostro del Carmine con la rassegna stampa curata dal giornalista di Repubblica Carlo Ciavoni; a seguire, si fa il punto sulle attività della precedente giornata e di quella che si apre, con interventi di relatori e ospiti.

Altro appuntamento della mattinata, la partenza delle visite guidate ai siti archeologici, museali e ambientali più rappresentativi della provincia di Oristano: il mare di Torre Grande, Is Arutas, S’Archittu, San Giovanni di Sinis, Putzu Idu; l’Area Archeologica di Tharros, il Museo Civico di Cabras, il Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino, le Terme di Fordongianus, il Nuraghe Losa ad Abbasanta; e poi la peschiera di Corru S’Ittiri a Marceddì, e quelle di Mistras e Mar’e Pontis a Cabras.

Tanti gli impegni previsti per il pomeriggio, tutti in programma al Chiostro del Carmine a partire dalle 15, e con un tema centrale a caratterizzare la seconda giornata di “Desiderabili futuri”: le politiche sensibili ai luoghi e l’accesso ai servizi. Lavorare per costruire percorsi e ispirare politiche in grado di contrastare l’aumento della povertà e delle disuguaglianze, individuali ma anche territoriali, di assicurare i servizi fondamentali e di muovere verso un cambiamento desiderato, significa tenere in considerazione luoghi e contesti dove si sviluppano pratiche e si sperimentano risposte che vanno oltre la dimensione localistica. A una dimensione europea ha guardato ad esempio il progetto “Coop4EU”, promosso nei mesi scorsi da Legacoop e Generazioni Legacoop con l’obiettivo di aumentare la partecipazione attiva delle giovani generazioni alle recenti elezioni e di innescare un processo generativo in grado di avvicinare le persone ai processi democratici europei. Gli esiti dell’iniziativa verranno presentati nel corso dell’appuntamento in programma dalle 15 alle 16.
 
Dalle 16 alle 18, Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, coordinerà il gruppo di lavoro su Alleanza per le Transizioni Giuste, l’iniziativa cui hanno dato vita il Comune di Bologna, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ARCI Nazionale, e la Fondazione Innovazione Urbana: una vera e propria rete civica nazionale, che a partire dai contesti locali, intende sostenere e mettere in contatto chi è in prima linea nell’ideare e realizzare progetti e politiche innovative, che mirano a perseguire transizione giuste e nuovi modelli di sviluppo, inclusivi e sostenibili, sui temi del lavoro, della casa, dell’istruzione, della mobilità, della salute, dei diritti, della transizione digitale ed ecologica.

Spetterà invece all’economista (ed ex ministro) Fabrizio Barca il compito di presentare, alle 16.30, il libro “Quale Europa”, curato da Elena Granaglia e Gloria Riva, in libreria da marzo, che raccoglie i contributi di numerosi autori e autrici interni o vicini al ForumDD, alle proposte per l’Unione europea che servirebbe alla giustizia sociale e ambientale. L’uscita del libro è stata accompagnata da presentazioni in circa ottanta luoghi in tutte le regioni del Paese: un vero e proprio “Viaggio in Italia con la testa in Europa” che ha portato a incontrarsi e confrontarsi migliaia di persone.

Alle 18, il festival accoglie uno dei suoi ospiti di spicco, Andrés Rodriguez-Pose, titolare della cattedra Princesa de Asturias e professore di Geografia economica alla London School of Economics; la sua lectio, in programma sempre al Chiostro del Carmine, sarà lo spunto per il successivo confronto sul tema Politiche sensibili ai luoghi e accesso ai servizi: una strada possibile? Coordinati dal giornalista Carlo Ciavoni, interverranno la sociologa Ota De Leonardis, Vittorio Agnoletto, professore a contratto Università di Milano Medicina Democratica, la presidente di Legacoop sociali Eleonora Vanni, Sabina De Luca, del coordinamento Forum Disuguaglianze e Diversità, e la presidente di ANCI Sardegna Daniela Falconi.

Alle 20.30 si cena in piazza Corrias con la “Gastronomia Inclusiva” proposta dalla cooperativa sociale Noi Altri: un’esperienza nata con la finalità di creare opportunità di lavoro per le categorie più fragili, perseguendo l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale.

Poi, consueto spazio serale all’insegna della musica in piazza Eleonora: sul palco alle 21 il Coro Nugoro Amada e, a seguire, un autentico protagonista della scena musicale isolana degli ultimi cinquant’anni, il cantautore Piero Marras.
Anticipazioni sulla terza giornata (venerdì 28). Dopo gli appuntamenti del mattino – la rassegna stampa (in questa occasione a cura della giornalista Sabrina Carreras) e la partenza per le visite guidate – gli impegni della terza giornata del festival – venerdì 28 – si concentrano nel pomeriggio, come sempre al Chiostro del Carmine. Alle 16 prende il via un gruppo di lavoro interno, non aperto al pubblico, coordinato da Ignazio Angioni, dell’area Lavoro di Legacoop nazionale. “La vita che non hai avuto” è l’esordio letterario di Elena Torri, che verrà presentato dall’autrice alle 16.30 insieme a Silvia Vaccaro, del coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità.

A tenere banco, dalle 18 alle 20, sarà un confronto sul tema centrale della giornata: quello dei Lavori buoni e giusti, con il coordinamento dalla giornalista Sabrina Carreras – la senatrice Susanna Camusso, già segretaria generale della CGIL tra il 2010 e il 2019, l’economista Fabrizio Barca, Rita Ghedini, responsabile lavoro di Legacoop nazionale, il segretario generale dell’ASviS Giulio Lo Iacono, e Luigi Di Cataldo, assegnista di ricerca presso il dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Milano.

Nel segno di Fabrizio De André la serata di musica in piazza Duomo: al grande artista genovese, scomparso venticinque anni fa, è dedicato l’omaggio proposto dai Banditi e Campioni, formazione di casa proprio a Oristano, sul palco a partire dalle 22. Poi, dalle 23 in piazza Eleonora, la musica continua con il consueto dj set di Sandro Azzena.
 

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