Festa a Oristano per il patrono del Corpo militare volontario e delle infermiere della Croce Rossa

La celebrazione a San Paolo. Erano presenti numerose autorità civili e militari

Il Corpo militare volontario e le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana in festa a Oristano per il patrono San Camillo de Lellis

Domenica, 21 luglio 2024

Nella chiesa di San Paolo, a Oristano, una messa in memoria di San Camillo de Lellis, patrono della sanità militare e del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana. La celebrazione è stata officiata ieri dal parroco don Matteo Ortu.

La ricorrenza è stata organizzata dal Corpo militare volontario e dalle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana di Oristano.

“San Camillo”, si legge in una nota della Croce Rossa, “è una figura straordinaria nella storia della Chiesa cattolica, riconosciuto come il patrono degli infermieri, degli ospedali e dei malati. Nato a Bucchianico vicino a Chieti nel 1550 in una ricca famiglia italiana, la sua vita iniziale fu segnata da difficoltà e instabilità. Dopo aver servito come soldato e combattuto una lunga battaglia contro il vizio del gioco d’azzardo, in povertà sentì la chiamata del Signore e trovò la sua vera vocazione nella cura dei malati. L’esperienza di San Camillo negli ospedali lo colpì profondamente, soprattutto le condizioni disumane in cui venivano trattati i malati. Mosso da una profonda compassione, decise di dedicare la sua vita a migliorare le condizioni dei malati e a fornire loro non solo cure fisiche, ma anche conforto spirituale. Una delle sue innovazioni più significative fu l’introduzione di standard elevati di assistenza sanitaria, ponendo l’accento sull’igiene e sul rispetto per la dignità umana. Inoltre, San Camillo fu un pioniere nell’assistenza sanitaria d’urgenza, organizzando squadre di soccorso per aiutare le vittime di epidemie e disastri naturali. Morì a Roma il 14 luglio 1614. Alla sua morte erano in essere 14 conventi e otto ospedali gestiti dai Camilliani. Fu beatificato il 7 aprile 1742 da Benedetto XIV, che lo canonizzò il 29 giugno 1746. Paolo VI, infine, nel 1974, lo proclamò Protettore particolare della sanità militare italiana”.

Stefano Mocci Demartis

Nel suo intervento, il capitano Cri Stefano Mocci Demartis, rappresentante del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana, ha sottolineato che “la vita di San Camillo de Lellis è un esempio luminoso di come la fede possa ispirare opere di misericordia e di come un singolo individuo possa fare una differenza duratura nel mondo”.

“La sua eredità”, ha aggiunto Mocci Demartis, “continua a vivere attraverso l’Ordine dei Camilliani e attraverso tutti coloro che, seguendo il suo esempio, si dedicano con amore e compassione alla cura dei malati. Ricordiamo San Camillo non solo come un santo, ma come un simbolo di speranza e di dedizione instancabile al servizio degli altri. Che il suo esempio possa ispirare a essere sempre pronti ad aiutare chi è nel bisogno, con cuore aperto e a mani tese”.

Erano presenti alla cerimonia il prefetto di Oristano Salvatore Angieri e numerose autorità civili e militari, dei carabinieri, della guardia di finanza, del 5° Reggimento Genio Guastatori e della Capitaneria di porto, oltre alle rappresentanze di Oristano del Corpo militare volontario, delle infermiere volontarie e dei volontari della Croce Rossa Italiana.

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