La vita in carcere raccontata dalle detenute: a Oristano la presentazione del libro “Oltre”

Appuntamento giovedì sera in biblioteca

Foto d’archivio

Martedì, 16 luglio 2024

Nel giardino della biblioteca comunale di Oristano, in via Sant’Antonio, giovedì prossimo, 18 luglio, verrà presentato alle 19 il libro “Oltre”, che raccoglie le testimonianze delle detenute nella sezione femminile della casa circondariale di Cagliari-Uta. Il libro è il risultato di un laboratorio di scrittura creativa ideato e curato da Maria Grazia Caligaris, Rita Corda, Anna Lusso, Claudio Moica e Federica Portoghese.

La presentazione è organizzata dall’associazione Socialismo Diritti Riforme, dall’Ordine degli avvocati e dalla Camera penale di Oristano.

Dalle storie di vita di queste donne ci sarà spazio per una riflessione ampia sul tema della detenzione femminile e sulle problematiche che rendono così peculiare e dolorosa la loro permanenza in carcere.

La presentazione del libro e gli interventi della presidente di Sdr Maria Grazia Caligaris, del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Oristano Enrico Maria Meloni, della presidente della Camera Penale Maddalena Bonsignore e della presidente del Comitato Pari opportunità dell’Ordine Annalisa Serra saranno intervallati dalle letture a cura di Monica Murru (componente Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nuoro e socia della Camera penale di Oristano) e della giornalista Patrizia Mocci. L’intrattenimento musicale sarà invece affidato a Fiammetta Fadda.

Modererà l’incontro Rosaria Manconi, referente della Commissione carcere e Cpr presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Oristano.

“Sarà un’occasione per comprendere meglio se e quanto il carcere, pensato e realizzato per gli uomini”, ha commentato Rosaria Manconi, “sia in grado di garantire la specificità di genere, di elaborare offerte riabilitative e pari opportunità di reinserimento sociale. Se e come l’organizzazione penitenziaria assicuri alle donne condizioni di vita inframuraria consone ai loro bisogni quotidiani, alle caratteristiche biologiche, alla maternità e alle necessità affettive. E quanto residui di quella cultura stigmatizzante e discriminatoria che non perdona alle donne-detenute di essersi sottratte al loro ruolo sociale e familiare di mogli, madri, figlie e sorelle”.

L’evento è aperto a tutti ed è accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Oristano con due crediti formativi, di cui uno in materia deontologica.

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