Allo stadio niente arbitri in tribuna: inibizione per tre dirigenti della Tharros

Provvedimento del Tribunale federale territoriale: "Una mera rivalsa" contro i direttori di gara

Foto lnd.it

Mercoledì, 11 settembre 2024

Dopo i Daspo emessi dalla Questura di Oristano, dalla giustizia sportiva arrivano tre deferimenti e un’ammenda di 500 euro per la Tharros. Il Tribunale federale territoriale presso il Comitato regionale Sardegna della Lega Nazionale Dilettanti ha punito il presidente della società, Marco Lilliu, il proprietario del club, Tonio Mura, e il dirigente addetto alla biglietteria, Adriano Sergi, stavolta per i mancati accrediti riservati ad arbitri e osservatori arbitrali.

In più occasioni lo scorso anno la Tharros aveva “negato l’accesso all’impianto sportivo dove si svolgevano le gare casalinghe valevoli per il campionato di Eccellenza della stagione sportiva 2023–2024, agli associati Aia della sezione di Oristano, nonostante fossero regolarmente muniti di tessera federale”.

Per questa ragione sono scattati l’inibizione di sei mesi a svolgere attività in ambito Figc, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società in ambito federale per il presidente biancorosso Marco Lilliu, l’inibizione di cinque mesi per il proprietario del club Tonio Mura e l’inibizione di un mese per il dirigente Adriano Sergi.

“Mura”, si legge nel comunicato numero 17 del Comitato regionale Sardegna della LND, “ha riferito che, intorno alla metà del girone d’andata, aveva segnalato ai singoli arbitri che si presentavano allo stadio la necessità di far pervenire alla società, il venerdì precedente la partita, una email con l’indicazione del numero e dei nomi degli associati che avevano interesse ad assistere alla partita, sostenendo che tale richiesta sarebbe stata conseguenza della segnalazione da parte della Siae e della Digos in ordine alla differenza tra il numero di biglietti emessi e il numero degli spettatori presenti”.

“La limitazione imposta agli associati dell’Aia della sezione di Oristano”, si legge nel comunicato, “risultava ispirata da una mera rivalsa per gli asseriti torti arbitrali subiti dalla Tharros”.

Secondo il Tribunale federale territoriale, l’accesso allo stadio negato ai tesserati oristanesi dell’Aia non ha quindi “qualsivoglia giustificazione ed è del tutto illegittimo e integra la violazione dell’articolo 4, I comma, del Codice di giustizia sportiva”.

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