Gigi Piras a Oristano per un caffè: “Nel Cagliari troppi giocatori non da Serie A”

L'ex attaccante ha fatto tappa in città per salutare alcuni amici e il giornalista e scrittore Pietro Marongiu

Gigi Piras, al centro, al bar con gli amici oristanesi

Lunedì, 30 settembre 2024

Una vita con la maglia rossoblù del Cagliari addosso, nessun dubbio che possa dire la sua sul presente e sul futuro della squadra affidata oggi a Davide Nicola. L’ex attaccante Gigi Piras è passato a Oristano per salutare il compare Pietro Marongiu, giornalista e scrittore, che sta ultimando un libro sulla sua storia di calciatore. Ha bevuto un caffè nella storica pasticceria Vacca, in piazza Manno, e ha regalato la sua maglia d’epoca a due amici di vecchia data.

Il bomber originario di Selargius oggi ha 69 anni. Da calciatore ha vestito per un anno la maglia della Torres, poi dal 1973 al 1987 quella del Cagliari, segnando 87 gol tra Serie A e Serie B, e ha chiuso la carriera al La Palma. Appesi gli scarpini al chiodo è stato anche allenatore, ma oggi in tanti lo ricordano soprattuttoi nella grande coppia d’attacco con Pietro Paolo Virdis. Insieme erano i gemelli del gol nel Cagliari post Gigi Riva.

Piras ha parlato volentieri del Cagliari e dell’attuale situazione della squadra, che questa sera giocherà in trasferta a Parma. Finora in Serie A i rossoblù non hanno conquistato neppure una vittoria in cinque partite: due i pareggi e tre le sconfitte. Sarebbe ingiusto però dare troppe colpe all’allenatore: secondo Gigi Piras, la rosa a disposizione di Davide Nicola non è da massima serie. 

“L’allenatore lo conosco bene”, ha detto Gigi Piras, “di solito arriva quando la situazione è grave, è uno abituato a mettere le cose a posto quando viene chiamato a salvare una squadra. Ma quando arriva all’inizio di un campionato spesso parte male. Proprio ciò che sta accadendo in questo momento al Cagliari”.

“Non è mia intenzione dare tutte le colpe al tecnico”, ha aggiunto la storica bandiera del Cagliari, “la squadra non la fa l’allenatore, ma la fanno i giocatori. Puoi prendere anche uno come Pep Guardiola, ma nemmeno lui può fare miracoli se gran parte della squadra non è adatta alla Serie A”.

Gigi Piras lo ripete più volte: “Nella rosa del Cagliari non ci sono giovani emergenti, non ne vedo nemmeno uno. L’unico può essere Zito Luvumbo, ma deve migliorare per diventare un giocatore da Serie A. È un’altra minestra: tra B e A c’ è  un abisso”.

Un anno fa l’allenatore era Claudio Ranieri e il Cagliari aveva gli stessi punti, dopo cinque giornate di campionato. “Sì, è vero”, ha ricordato Gigi Piras, “ma questa volta la squadra ha giocato quattro partite su cinque in casa. Le ho viste tutte, l’unica che mi è piaciuta è quella con il Napoli. Abbiamo persa 4-0, ma bisogna dire che il Cagliari quella partita l’ha giocata bene. Potevamo fare gol, abbiamo preso anche una traversa. Poi abbiamo incassato due reti sciocche e non siamo riusciti a rientrare in partita. Ma si possono prendere dei gol così in Serie A?”.

“Ormai tutte le squadre giocano meglio del Cagliari”, ha riconosciuto Gigi Piras, sconsolato. “Un esempio è l’Empoli: certo, bisogna vedere se tengono fino alla fine, ma gioca bene. Il Como gioca bene, a centrocampo si muovono tutti”.

Tra i tifosi c’è chi contesta le formazioni schierate da Davide Nicola. “Uno come Viola lo vedrei giocare dall’inizio”, ha detto Piras, “è l’unico che ha visione di gioco e colpi da Serie A, sa dove mettere la palla, anche se forse non ha ancora il passo. Ma un vero centrocampo deve essere in grado di dare il pallone alle punte. Anche per questo motivo il Cagliari non riesce a segnare. C’è ancora tempo per rimettere le cose a posto, mi auguro che la squadra riesca a rimanere in A. La Sardegna e i tifosi lo meritano”.

A sinistra il giornalista e scrittore Pietro Marongiu

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