Troppi gatti incustoditi a Oristano, accorato appello delle volontarie

Chiesto l'intervento di Comune e Asl: c'è anche un problema di igiene

I gatti salvati dalla volontaria oristanese

Giovedì, 5 settembre 2024

“La città di Oristano è invasa da diverse colonie di gatti che si riproducono in zone abbandonate della città, ma anche fra i palazzi di intere strade come via Vivaldi, o quartieri come Torangius”. A lanciare l’allarme è un gruppo di volontarie che da tempo in città si prende cura dei piccoli felini, raccogliendoli dai bordi delle strade, da dove rischiano di fuggire via e di essere investiti, ma anche ovunque li trovino, affamati, sofferenti o ammalati. 

L’ultimo salvataggio nei giorni scorsi. “Percorrendo la strada che da Silì conduce allo svincolo per la 131″, racconta una volontaria,  Simona Delogu, “una di noi, Josephine Scano, ha notato un gattino fermo sulla carreggiata che rischiava di essere investito dalle auto in corsa, e si è  fermata a raccoglierlo. Si è però subito accorta che sulla strada i gatti erano almeno una ventina, arrivati da un canneto lì vicino, denutriti e in cattivo stato di salute. Josephine ha chiesto subito il nostro aiuto e così, procurati un po’ di trasportini, e  con la collaborazione di una pattuglia dei carabinieri che ha regolato il traffico in quel tratto pericoloso, ci siamo  adoperate per portarli via. Siamo riuscite a prenderne un bel po’,  che sono ora ospitati temporaneamente nella casa di campagna di Josephine, dove però ce n’erano già 55 da accudire. Una quantità diventata davvero impossibile da mantenere”.

L’adozione di questi gatti impone una impegno notevole oltre a rilevanti  spese, per cibo, cure,  farmaci veterinari, trattamenti sanitari. Tutti oneri affrontati in proprio o con qualche donazione, ma le volontarie ora non ce la fanno proprio più e si rivolgono alle istituzioni perché  si trovi al più presto una adeguata soluzione  al problema. “È necessario che il Comune di Oristano e le autorità sanitarie intervengano”, è la richiesta che arriva da Simona Delogu, Josephine Daniela Pintor e Fabiana Ardu. “Non si può lasciare che i gatti invadano la città in questo modo, con gli immaginabili riflessi per l’igiene pubblica. Ma bisogna anche che si pensi ad individuare un’area da destinare a gattile, dove raccogliere  e gestire i gatti abbandonati, salvati dalla strada o dalle campagne, dove sarebbero destinati a una morte sicura”. 

Da aggiungere che non tutti i gatti che vagano senza padrone per la città sono selvatici: molti di loro sono stati di certo abbandonati. Oltre che incentivare la sterilizzazione, è necessario forse pensare anche a una campagna di sensibilizzazione rivolta a chi ha piacere di adottare un gatto, ma che in alcuni casi, purtroppo, se ne libera senza problemi.

Un gattino salvato dalla volontaria

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome