Aggressioni nella Sanità: un confronto tra medici, avvocati e magistrati

Convegno organizzato dagli Ordini professionali

La locandina dell’iniziativa

Martedì, 8 ottobre 2024

“Le aggressioni al personale sanitario: diritto alla cura, diritto alla sicurezza. Il caso Salute mentale”, è il titolo di un convegno in programma a Oristano sabato 19 ottobre, alle 9, nella sala convegni della Confcommercio, in via Sebastiano Mele 7/G.

Organizzato dalla Asl 5 in collaborazione con l’Ordine dei medici e l’Ordine degli avvocati di Oristano, l’evento ha lo scopo di aprire un dibattito e creare percorsi condivisi fra il mondo della medicina e quello della giurisprudenza sul tema delle aggressioni subite dagli operatori sanitari da parte di soggetti a cui viene riconosciuto un disturbo mentale.

L’evento, che ha come responsabile scientifico il direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze della Asl 5, Antonio Mignano, sarà aperto dai saluti del presidente dell’Ordine dei medici di Oristano Antonio Sulis e dal presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati, Enrico Maria Meloni. 

Relatori saranno il direttore dell’Unità di Salute mentale adulti dell’Azienda Usl Toscana centro, Stefano Castagnoli, il primario del Pronto Soccorso e dell’Obi (Osservazione breve intensiva) di Oristano, Stefano Sau, il direttore del Centro di Salute mentale di Cagliari, Alessandro Coni, il procuratore del Tribunale di Oristano Paolo de Falco, la giudice penale Federica Fulgheri, il direttore della Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) della Sardegna, Riccardo Curreli, lo psichiatra del Servizio Psichiatrico diagnosi e cura della Asl di Oristano, Giovanni Guiso, la responsabile della struttura residenziale psichiatrica di Tortolì, Daniela Marceddu, il primario del dipartimento di Salute mentale della Ast di Ancona, Massimo Mari, il direttore del Ser.D. della Asl di Sassari, Paolo Milia, la presidente del Tribunale di sorveglianza di Cagliari, Maria Cristina Ornano, lo psichiatra della Asl di Cagliari Gian Luca Pillai.

Dedicato a sanitari, avvocati e magistrati, l’evento è gratuito. È obbligatoria l’iscrizione mediante compilazione del modulo entro giovedì prossimo, 10 ottobre, da inviare alla mail della segreteria organizzativa omeor@libero.it per i medici e i professionisti di area sociale e/o sanitaria.

Il convegno è destinato a 200 partecipanti appartenenti alle seguenti categorie: massimo 100 medici chirurghi specialisti in Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, Medicina generale (medici di famiglia), Medicina legale, Psichiatria, Neuropsichiatria infantile, Neurologia e Psicoterapia; massimo 100 avvocati in fase di accreditamento.

Il fenomeno. Nel triennio 2020-2022 sono stati registrati in Italia circa 6 mila casi di aggressioni fisiche al personale sanitario, secondo i dati Inail, con un incremento del 14% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Gli operatori sanitari nel mirino sono più spesso quelli che lavorano nell’area della Salute mentale e nei Pronto soccorso.

Le cause degli episodi di violenza, che nascono da una molteplicità di fattori, vengono spesso semplificate dando rilevanza al disturbo mentale come riferimento prioritario: un’attribuzione che ripropone la sovrapposizione fra il mandato di cura e quello di custodia che la psichiatria aveva superato con la legge 180 del 1978 (la cosiddetta “legge Basaglia”) e che attualmente, dopo l’adozione della legge 81/2014, riaffida all’area della Salute mentale la delega di tutti i bisogni dei pazienti con disturbo psichico che hanno commesso un reato e che sono stati valutati da un perito come non imputabili per vizio di mente.

Con il convegno si vuole proporre un dibattito su questi temi, favorendo un confronto il mondo della medicina – soprattutto di area psichiatrica – e quello della legge, con l’obiettivo di integrare conoscenze e costruire una cultura condivisa per la gestione di questi casi.

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