Lunedì, 21 ottobre 2024
Anche la Prefettura di Oristano interviene sulla vicenda del trasferimento dei propri uffici nello stabile di piazza Manno già sede del carcere e che conserva i resti della reggia giudicale. Pubblichiamo di seguito la nota diffusa agli organi di informazione.
“La recente destinazione dell’ex Reggia giudicale a nuova sede della Prefettura di Oristano giunge a conclusione di un lungo iter e dialogo tra le diverse istituzioni coinvolte che riporta il Palazzo del Governo al centro della Città, a servizio dell’intera comunità, quale punto di riferimento essenziale per i cittadini, per i sindaci e per tutte le amministrazioni” – ha dichiarato il Prefetto, Salvatore Angieri, intervenendo nel dibattito sul futuro dell’immobile di Piazza Manno.
“Un intervento fortemente voluto in un’ottica di bene comune che rafforza la coesione istituzionale e ottimizza l’impiego delle risorse pubbliche” – prosegue il Prefetto osservando che il complesso immobiliare dell’ex Carcere di piazza Manno angolo via Angioy appartiene al Demanio Pubblico dello Stato (artt. 822 – 823 Cod. Civ.) ed essendo cessata la originaria funzione detentiva da oltre 12 anni, durante i quali il compendio ha mostrato visibili segni di fatiscenza nonostante i periodici interventi di recupero eseguiti dall’Agenzia del Demanio, verrà rifunzionalizzato per essere adibito all’ulteriore uso governativo di sede della Prefettura, tuttora allocata in onerosa ed inidonea locazione passiva.
Il cespite in parola, essendo necessario per ulteriori usi governativi, non rientra nella prospettiva dell’art. 14 della L. Cost. n. 3/1948 (Statuto Sardo).
“Non può sottacersi che tale destinazione consentirà la fidelizzazione della Prefettura al territorio scongiurando quei tentativi di soppressione, in un’ottica di spending review, che pure si sono paventati in un recente passato”.
Peraltro, l’operazione non trascura il Comune di Oristano e l’aspirazione più volte manifestata di recuperare l’immobile a spazio museale per valorizzare le testimonianze giudicali arborensi.
Il progetto di restauro prospettato dall’Agenzia del Demanio prevede infatti che una porzione dell’immobile sia assegnata alla cura e gestione dell’ente comunale per funzioni culturali, museali e di memoria carceraria, senza oneri di locazione, così coniugando le esigenze istituzionali con quelle culturali e, nel contempo, valorizzando e promuovendo la conoscenza del patrimonio storico, analogamente a quanto accade in altre città italiane dove gli uffici prefettizi sono ospitati in palazzi antichi con ampi spazi dedicati al recupero della memoria storica.
Da considerare altresì che per la riqualificazione dell’edificio l’Agenzia del Demanio dispone di 13 milioni di euro, una somma ingente che arriverà in provincia con ricadute positive sull’indotto per le imprese del territorio e che consentirà di sottrarre all’inutilizzo l’importante monumento il quale, assegnato ad un’Amministrazione Statale, sarà dalla stessa mantenuto al fine di conservarlo in ottime condizioni.
A dicembre verrà bandito il Concorso di Progetto e sarà poi la Commissione giudicatrice a scegliere la proposta progettuale che riterrà più pregevole e consona alla bellezza e funzionalità del compendio.
“Una vittoria per tutti” – conclude il Prefetto – “un’operazione complessa, frutto di lungimiranza ed intelligenza da parte delle amministrazioni coinvolte, esempio di coesione istituzionale e di buone pratiche a favore della comunità, un modello anche per altri territori”.