Oristano città policentrica: un convegno per rilanciare un ruolo da capoluogo di provincia

Amministratori e professionisti a confronto nell'iniziativa dell'associazione Lucio Abis

“Oristano città policentrica” è il titolo del convegno dibattito in programma venerdì prossimo, 25 ottobre, alle 17 nella sala “Papa Paolo VI” del Seminario di Oristano, organizzato dall’Associazione culturale senatore Lucio Abis.

Trasformazione urbana, sociale e culturale della città capoluogo saranno i temi al centro dell’iniziativa, che ha l’obiettivo di porre le basi per lo sviluppo di una condizione di maggiore centralità politica, istituzionale ed economica di Oristano rispetto al territorio circostante e più in generale al territorio provinciale.

“Con la conclusione della fase propulsiva dello sviluppo territoriale all’indomani della realizzazione della quarta Provincia, l’Oristanese ha subito crescenti marginalizzazioni anche nei contesti della programmazione territoriale regionale ed europea, e gli stessi capisaldi infrastrutturali del territorio (porto ed aeroporto) sono stati relegati ad un ruolo marginale nelle funzioni commerciali e della mobilità sul territorio”, spiega il presidente dell’Associazione Lucio Abis, Pietro Arca. “La Provincia di Oristano dispone di 88 Comuni e risulta un ambito territoriale a forte spopolamento e con gravi ritardi nello sviluppo territoriale. Col tramonto delle Provincie nel panorama istituzionale locale, è quanto mai necessario che la città capoluogo assuma un ruolo regolatore e possa governare lo sviluppo allargando il proprio sguardo al territorio, non solo all’ambito urbano”. 

“Ecco perché occorre pensare a una Oristano policentrica, che rappresenti il fulcro e la propulsione di una serie di fattori territoriali capace di esprimere la ricchezza del territorio dell’Oristanese sia in termini di ambiente e naturalità, ma anche di servizi e di opportunità di crescita e di sviluppo”, conclude Arca.

“È quanto mai necessario proporre un nuovo assetto urbanistico della città con una visione policentrica che guardi a una mobilità efficiente ed efficace in virtù di un rilancio delle infrastrutture esistenti quali porto, aeroporto, centro intermodale”, sostiene Pietro Arca. “Bisognerà riflettere sul collegamento e le alternative che il territorio offre fra montagna e mare (Monte Arci e spiagge da Marceddì fino a Bosa), chiamando le istituzioni scolastiche ed universitarie del territorio alla formazione più acuta e sostenuta delle professionalità necessarie alla gestione del nuovo scenario di sviluppo ed al nuovo ruolo della cCittà. Sarà inoltre opportuno riflettere sui numeri e sulle carenze del sistema della ricettività alberghiera cittadina, e sul fenomeno del para alberghiero”.

“Il convegno dell’Associazione Lucio Abis riflette su questo scenario per proporre, all’istituzione della città capoluogo e per un suo rilancio, l’idea di un sistema di nuovi attrattori tematici che aprano la città al territorio e che facciano uscire Oristano dalla non più sufficiente prigione dei luoghi comuni per i quali è attualmente conosciuta in Sardegna e nel mondo”, spiega ancora il presidente Arca. “Sul piano istituzionale infine sarà necessario riflettere sulle caratteristiche che dovrà avere una nuova classe dirigente e politica della città che legittimi e renda sempre più competitiva questa idea di Oristano al centro e motore del suo territorio circostante”.

Al convegno partecipano i professori Corrado Zoppi (Dipartimento di Ingegneria civile) e Giuseppe Melis (Dipartimento di Scienze economiche) dell’Università di Cagliari, Massimiliano Sanna (sindaco di Oristano), Battista Ghisu (amministratore straordinario della Provincia di Oristano), Gianluigi Carta (presidente Consorzio industriale), Carlo Corrias (presidente Consorzio di bonifica di Oristano). Le conclusioni sono affidate a Gianvalerio Sanna (presidente del Consorzio Uno – Università di Oristano).

La locandina del convegno-dibattito “Oristano città policentrica”

1 commento

  1. Finalmente un gruppo che vuol far rinascere Oristano. Senza aeroporto, porto, strade e ferrovie, la città resterà sempre morta.

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