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giovedì, Febbraio 6, 2025

“Si coinvolga la comunità nella progettazione del nuovo mercato civico di Oristano”

I consiglieri comunali di Progetto Sardegna hanno presentato un'interrogazione indirizzata a sindaco e assessore ai Lavori pubblici

Lo scheletro del vecchio mercato, visto da via Mariano IV

Giovedì, 24 ottobre 2024

Quale futuro per il vecchio mercato civico di via Mazzini? A chiederlo sono i consiglieri comunali di Progetto Sardegna Maria Obinu, Umberto Marcoli e Giuseppe Obinu, che nelle scorse ore hanno presentato un’interrogazione indirizzata al sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e all’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete.

Per il rifacimento del mercato, chiuso dal 2016, sono disponibili circa 700.000 euro, a cui vanno aggiunti i 2,5 milioni di euro in arrivo dalla Regione nei prossimi tre anni. Inoltre, la precedente Giunta regionale di centrodestra aveva inserito il mercato civico di Oristano tra le proposte progettuali tra cui scegliere per l’assegnazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, in caso di esito positivo dell’istruttoria. In ballo ci sarebbero ulteriori 3,6 milioni di euro.

“Riteniamo che l’ammontare totale di fondi disponibili possa essere sufficiente per realizzare un mercato civico che sia smart, giovane, verde”, scrivono i tre consiglieri del gruppo di minoranza, “dotato di un ampio spazio di condivisione, contribuendo a rendere il mercato una vera e propria porta di accesso alla città”.

A sindaco e assessore chiedono “quali misure intende adottare l’amministrazione per garantire che i fondi disponibili siano utilizzati in modo efficace per la realizzazione del mercato civico” e “quali sono i motivi specifici per cui si ritiene che i fondi attuali non siano sufficienti”.

Gli esponenti di Progetto Sardegna, inoltre, hanno domandato se “esistono piani per coinvolgere la comunità locale nel processo di progettazione e realizzazione del mercato”. Infine, Maria Obinu, Umberto Marcoli e Giuseppe Obinu hanno lanciato un appello: “Basta con progetti studiati senza tener conto della città che cambia e delle esigenze mutate della comunità”.

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