Lunedì, 16 dicembre 2024
Nella parrocchia San Giuseppe Lavoratore, il presepe di quest’anno si arricchisce di nuovi personaggi e di significati profondi, che invitano a riflettere sul cammino di fede e sull’incontro con il Bambino Gesù. Un’iniziativa pensata per coinvolgere tutte le persone, dai più piccoli agli adulti, in un percorso che porta a riconoscere la presenza di Cristo anche nei volti di chi, spesso, resta ai margini della società.
Come spiega il parroco don Tonino Zedda, il presepe di quest’anno si distingue per la scelta di includere figure moderne che rappresentano realtà attuali, vicine alla vita quotidiana dei fedeli. “Quest’anno abbiamo voluto che si avvicinassero al presepe personaggi nuovi”, racconta don Tonino. Ci sono il giornalista, il calzolaio, il musicista rap, il costruttore, il vasaio, il vagabondo, e l’ultimo, un emarginato, personaggio simbolo dei più poveri e dimenticati.
Il giornalista rappresenta la voce che cerca la verità e l’informazione, mentre il calzolaio è colui che protegge i piedi di chi annuncia la pace, un segno di protezione e cura. Il musicista scelto dai ragazzi più grandi rappresenta il mondo giovanile attraverso il rap, un linguaggio contemporaneo e di espressione. Il costruttore è il simbolo di chi ricostruisce ciò che la guerra ha distrutto, mentre il vasaio è l’artigiano che sa fare arte con poco, modellando la vita stessa. Il vagabondo, come gli emigranti, simboleggia chi non ha una patria, e l’ultimo è colui che vive ai margini della società, il più invisibile e dimenticato.
“Tutti questi personaggi si muovono e si avvicinano al mistero di quel Bambino che viene al mondo per tutti”, sottolinea don Tonino. In contrasto, chi non si muove – coloro che stanno fermi nei loro palazzi di potere – non incontrano nessuno, se non il loro egoismo.
Ogni giorno, durante le novene, un gruppo di ragazzi o adulti si vestirà nei panni di uno di questi personaggi e ne rappresenterà la storia. Ogni figura sarà accompagnata da un breve dialogo che metterà in luce il suo significato, facendolo incontrare con il mistero del Natale. La rappresentazione dei personaggi non sarà solo una messa in scena, ma un gesto di carità e di solidarietà, affinché ciascuno possa sentirsi parte di quel cammino di incontro al Bambino Gesù.
Il programma delle novene, che iniziano ogni sera alle 19, segue uno schema ben preciso: adorazione eucaristica, canto delle profezie, ascolto della parola, presentazione del personaggio del giorno, gesto di carità e comunione. Ogni giorno, un gruppo parrocchiale avrà il compito di portare in scena un personaggio.
Si inizia oggi con il giornalista, rappresentato dallo stesso don Tonino Zedda, seguito dal calzolaio domani, che sarà interpretato dal gruppo “Sui passi di Gesù”. Mercoledì sarà la volta dell’ultimo, interpretato dal gruppo AIFP, e giovedì il protagonista sarà il musicista, scelto dal gruppo “Fuoco e Fiamme”. Venerdì il gruppo “Gesù ti seguo” porterà il mendicante, mentre sabato 21 dicembre il gruppo Samuele darà vita al costruttore. Domenica 22 dicembre, il gruppo Piccolissimi sarà incaricato di rappresentare il vagabondo, mentre il giorno successivo, lunedì 23 dicembre, sarà la volta del vasaio, con il gruppo “Verso una nuova meta”.
Questa iniziativa vuole essere un invito a tutti i membri della comunità parrocchiale a riflettere sui temi della solidarietà, dell’accoglienza e dell’incontro con chi è diverso da noi. Attraverso la rappresentazione di questi personaggi, la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore invita i fedeli a non rimanere fermi, ma a mettersi in cammino, come chi si avvicina al presepe per incontrare il Bambino Gesù.