Venerdì, 27 dicembre 2024
Anche Oristano si prepara per l’apertura solenne del Giubileo. In città l’Anno santo indetto da papa Francesco si aprirà domenica prossima, 29 dicembre. Alle 16.30 partirà dalla chiesa di San Francesco una processione verso la Cattedrale, guidata dall’arcivescovo, monsignor Roberto Carboni. Da lì il popolo arborense varcherà simbolicamente il portone del Duomo e alle 17 sarà celebrata la messa pontificale.
“In occasione della messa solenne”, ha spiegato il cancelliere arcivescovile, monsignor Tonino Zedda, “si potrà lucrare l’indulgenza plenaria. Ogni persona può chiedere per sé o per i propri cari la remissione dei peccati e delle colpe, secondo le indicazioni della Chiesa”.
Oltre alla Cattedrale di Oristano, per tutto il 2025 si potrà fare il pellegrinaggio e lucrare le indulgenze anche in altre tre chiese giubilari della diocesi: la Basilica del Rimedio (l’inaugurazione dell’anno giubilare è prevista per mercoledì 1 gennaio, alle 17), la chiesa di Sant’Ignazio, a Laconi, e la Basilica di Nostra Signora di Bonacatu, a Bonarcado.
“Anche dall’Oristanese, nei prossimi mesi, in tanti andranno in pellegrinaggio a Roma. Un gruppo della diocesi, accompagnato dall’arcivescovo Carboni, partirà la prima settimana di maggio. Ad aprile”, ha aggiunto monsignor Tonino Zedda, “i nostri ragazzi parteciperanno al Giubileo degli adolescenti e la prossima estate ci sarà anche il Giubileo dei giovani, a Tor Vergata”.
Tanti saranno gli appuntamenti in provincia di Oristano. Il Giubileo dei giornalisti, per esempio, si celebrerà nella Basilica del Rimedio martedì 28 gennaio. E anche il mondo che ruota attorno alla Sartiglia avrà il suo Giubileo.
L’avvio dell’Anno santo è coinciso con la vigilia di Natale, martedì scorso, quando è stata aperta la porta santa della Basilica di San Pietro, a Roma. Domenica prossima verrà aperta la porta della Basilica di San Giovanni in Laterano, il 1° gennaio toccherà a Santa Maria Maggiore e, infine, il 5 gennaio verrà aperta la porta della Basilica di San Paolo fuori le mura. Per la prima volta papa Francesco ha aperto ieri una porta santa anche nel carcere di Rebibbia.
“Aprire una porta santa”, ha concluso monsignor Tonino Zedda, “significa aprire il mondo a Cristo, perché Cristo ama l’umanità. Il Giubileo è un’occasione speciale, ci deve spingere a migliorare, cambiare e rimettere i nostri debiti. È l’anno del rinnovamento interiore, attraverso un segno, con un pellegrinaggio reale o spirituale”.