Vandali danneggiano gli orti urbani di Torangius, rubati finocchi e cavoli

Disappunto tra i cittadini: "Danni limitati, ma dispiace per i nostri sacrifici"

Tracce dell’incursione negli orti di Torangius

Giovedì, 5 dicembre 2024

Non è la prima volta che i vandali danneggiano gli orti urbani di Torangius. Nella notte tra domenica e lunedì scorsi, una nuova incursione ha suscitato disappunto e preoccupazione tra i residenti del quartiere. I soliti ignoti, dopo aver manomesso la rete di recinzione, hanno preso di mira cinque orti, danneggiando parte delle colture e dei fiori. Il danno più rilevante riguarda il furto di verdura di stagione, in particolare finocchi e cavoli.

L’episodio ha creato un forte malumore tra i cittadini, che vedono negli orti urbani un’occasione per trascorrere il tempo libero, coltivando la terra e prendendosi cura di uno spazio comune. Un pensionato ha commentato: “I danni sono limitati, ma quanto accaduto dà fastidio perché noi tutti coltiviamo il nostro orticello soprattutto per trascorrere il tempo libero e collaboriamo a tenere in ordine e ben curata questa zona di Torangius. A qualcuno di noi fa anche comodo portare a casa la verdura, visti i prezzi. Facciamo sacrifici per coltivare gli orti e non fa piacere vedere poi come veniamo ricompensati”.

Anche gli amministratori comunali sono stati informati subito dell’incidente e hanno espresso il loro dispiacere, condannando fermamente l’accaduto. Il Comune ha infatti promosso l’iniziativa degli orti urbani con l’intento di favorire la socializzazione e il rafforzamento delle relazioni tra le persone, oltre che per permettere ai residenti di riscoprire i saperi tradizionali e, in alcuni casi, integrare il reddito familiare. Gli orti sono considerati una risorsa per il quartiere, ma il furto e il danneggiamento delle coltivazioni minano questo scopo.

A seguito dell’incursione, a Torangius sono intervenuti gli agenti della polizia locale per compiere accertamenti.

Le verdure dopo il passaggio dei vandali
Ecco come è apparso uno degli orti a chi se ne prendeva cura

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