Al tramonto migliaia di storni al porto, ma sulla strada tanti esemplari morti

Il delegato della Lipu Oristano: "Meglio chiarire se li abbia uccisi una malattia"

Gli storni morti lungo la strada nella zona industriale – Foto di un lettore

Martedì, 14 gennaio 2025

Abbandonate altre zone della città, gli storni sono di casa al porto di Oristano-Santa Giusta ormai da mesi. Arrivando in grandi stormi al tramonto, per poi ripartire all’alba: la loro presenza non è passata inosservata a lavoratori e residenti della zona industriale della città, che hanno notato però tanti esemplari morti sulla strada.

Dopo una giornata passata nei campi o nelle aree verdi alla ricerca di cibo, gli storni tornano nei loro dormitori, che possono essere canneti o grandi alberi. “Abito e lavoro nella zona del porto da più di 21 anni, ma non avevo mai visto un presenza così massiccia”, ha commentato un lettore. “È un fenomeno che ormai si ripete da circa due mesi”.

Non tutti però arrivano a fine giornata. “La cosa strana è vedere decine, se non centinaia, di esemplari feriti sul ciglio della strada o sulla carreggiata, che vengono investiti o attaccati da altri uccelli come gabbiani, falchetti o anche piccioni”, ha aggiunto il lettore.

Video del lettore

“La presenza degli storni al porto di Oristano-Santa Giusta è recente”, spiega il delegato della Lipu Oristano, Gabriele Pinna. “Generalmente quando vengono disturbati in altre zone, scelgono di spostarsi: la zona industriale presenta molte alberature e una buona illuminazione, fattori che creano un ambiente ideale per questi uccelli”.

Nonostante possa essere naturale, la loro morte andrebbe indagata. “La moria può essere determinata da vari fattori: dall’alimentazione alla selezione naturale. È chiaro che – su migliaia di esemplari – molti possano morire”, ha concluso Pinna. “Sarebbe però necessario indagare le cause reali, che potrebbero anche essere riconducili a malattie. Dopo un’attenta osservazione delle loro abitudini, la Forestale dovrebbe raccogliere degli esemplari morti per consentire un’esame attento, che possa escludere delle morti per malattia”.

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